“C’è un legame tra cemento e questione morale”
Sinistra Ecologia e Libertà commenta le condanne in primo grado del processo Lolita: "Gru ovunque e case invendute dovevano far riflettere"
«Una sentenza che, insieme a quella del febbraio scorso che condannò per estorsione Nino Cainiello e Piermichele Miano, mette in luce il legame fra cemento e questione morale». Così Sinistra Ecologia e Libertà di Gallarate commenta le condanne in primo grado nel processo Lolita, tra cui quella del capo dell’urbanistica Luigi Bossi.
«Lo dicevamo da tempo. E purtroppo a ragione. Stante ovviamente la possibilità per tutti i condannati di ricorrere in appello. Lo dicevamo più di recente, in occasione della frettolosa e tutt’altro che trasparente approvazione del PGT nell’alba della giunta di centrodestra. Dicevamo che non solo di cemento trattava il Consiglio comunale sul PGT. In gioco era anche la questione morale. Lo dicevamo nell’agosto del 2010 quando con l’abbattimento di Casa Calcaterra di via Roma, l’impresa Bonicalzi fece un comunicato durissimo in cui affermava di non avere mai pagato tangenti, lasciando intendere che questa non era pratica comune nella nostra città». «Lo dicevamo da anni, sottolineando come l’eccessivo proliferare di gru in ogni angolo della città, mentre aumentavano gli immobili invenduti e sfitti, doveva fare riflettere. Certo non sapevamo quanto il processo ha fatto emergere in questi anni. Lo avessimo saputo, ne avremmo subito informato la Procura. Ma pure denunciavamo come il consiglio comunale era tenuto spesso all’oscuro di decisioni riguardanti l’urbanistica».
I giudici hanno sottolineato anche l’atteggiamento ambiguo del Comune di Gallarate, ma SEL ribadisce anche le differenze esistenti tra l’allora maggioranza e le opposizioni, nel lungo decennio del cemento, gli anni 2000, attraversato dall’indagine. «Per questo non ci stiamo nell’essere paragonati a chi, nella maggioranza, nulla vedette, sentì, criticò. Perché in quel giorno del 26 maggio 2008 in cui vennero eseguiti gli arresti, c’era chi dava la propria solidarietà all’ex dirigente e chi invece, dall’opposizione, chiedeva trasparenza. L’avevamo chiesta prima e abbiamo continuato a farlo. Lo facciamo anche ora. Solo che ora, insieme a tutta la maggioranza, la trasparenza la garantiamo».
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