Città giardino e Unità d’Italia: è pace fatta
A Villa Mirabello sabato 26 maggio apre la nuova sezione risorgimentale dei musei civici. Tra arte e tecnologia, modernità e fascino, finalmente valorizzato e messo in mostra l’importante passato ottocentesco della città
Biumo, 26 maggio 1859. Proprio qui, nel cuore di Varese, si svolse una delle battaglie più importanti della seconda delle tre guerre d’Indipendenza che portarono all’Unità d’Italia. Un traguardo raggiunto anche grazie al sacrificio di giovani patrioti, nati e vissuti a Varese, tra cui quelli resi immortali da Eleuterio Pagliano, nella celebre opera “Lo sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende il 23 maggio 1859”. Un dipinto di dimensioni assai ragguardevoli, lungo 6 metri e alto più di 2, giunto al Civico Museo di Villa Mirabello nel 1942 e oggi restituito in maniera definitiva ai suoi legittimi proprietari, vale a dire ai cittadini di Varese.
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Aprirà infatti al pubblico, proprio nella data simbolica di sabato 26 maggio, “Varese e il Risorgimento”, la nuova sezione dei musei civici della città giardino. Dopo importanti lavori – il Comune ha realizzato un investimento di complessivi 150 mila euro, di cui 68.254 di contributo regionale – un’ala di Villa Mirabello è stata ristrutturata per creare un percorso incentrato proprio sul dipinto del Pagliano.
«Con questa inaugurazione – ha dichiarato il sindaco Attilio Fontana – concludiamo le celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia. A Varese le iniziative sono state tante, e questa è un’installazione di altissimo livello, innovativa nel panorama nazionale, che sicuramente richiamerà molto pubblico».
«L’apertura della sezione risorgimentale dei Musei Civici di Varese a Villa Mirabello, a 153 anni dallo storico avvenimento, non è un appuntamento qualunque: rappresenta un passaggio cruciale nella vita della nostra città sotto diversi aspetti – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Simone Longhini – Da un punto di vista culturale è una tappa che rende onore alla storia varesina. Da un punto di vista economico è un investimento per attrarre le nuove generazioni, grazie alla sua portata tecnologica».
Un progetto talmente innovativo che è stato subito finanziato da Regione Lombardia perchè, come ha dichiarato Robi Ronza, componente del Comitato le Celebrazioni regionali per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e valorizzazione del patrimonio storico risorgimentale in Lombardia: «si tratta di un progetto pilota che potrà essere esportato in altre città della Lombardia».
L’allestimento, caratterizzato da colori ispirati alle divise dei Cacciatori delle Alpi, comprende opere d’arte e numerosi cimeli risorgimentali tra cui documenti dell’epoca, i proclami pubblicati in forma di manifesto proprio in quei giorni concitati tra il 23 e il 26 maggio, e la collezione di armi bianche e da fuoco risalenti a quel periodo. Protagonista, il dipinto del Pagliano, valorizzato dalla performance multimediale di parole, luci e suoni ideata da Change Performing Arts, la stessa società che, con il regista Peter Greenaway, ha animato “L’Ultima Cena” di Leonardo Da Vinci.
Si tratta di un innovativo e inedito allestimento, che abbina le più avanzate tecnologie all’arte. La proiezione di immagini e luce, che sembrano uscire e svilupparsi dallo stesso dipinto, è accompagnata da una colonna sonora di musiche e suoni e da una ricca sceneggiatura originale. La ricerca delle fonti e la stesura del testo narrato si deve ai curatori della sezione risorgimentale, Daniele Cassinelli e Serena Contini. Tra notti ed albe, penombra, pioggia e violenti acquazzoni, c’è Garibaldi che prende la parola e recita il proclama, compare la folla, sopraggiungono soldati gridando “Il nemico si ritira!", poi rumori di cavallo e grida. Il dipinto, in una delle ultime scene diventa pieno. Sulla fotografia uno ad uno tutti i personaggi vengono dipinti. Sulle note dell’Inno di Garibaldi, Pagliano cita uno per uno i nomi dei personaggi presenti sul quadro. Tra di essi il giovanissimo Ernesto Cairoli, che a soli 17 anni perse la vita nella battaglia di Biumo.
A corredo dell’evento permanente, fino al 4 novembre, è allestita una mostra documentaria che presenta le fonti storiche da cui si è attinto, fotografie, documenti, lettere, minute e proclami, sempre a cura di Serena Contini e Daniele Cassinelli.
Mercoledì 6 giugno, alle 18, sarà organizzato un incontro di illustrazione del nuovo percorso espositivo, con visita guidata aperta al pubblico.
Fino al 17 giugno l’ingresso alla sezione costerà 1 euro: la videoproiezione ha una durata di 30 minuti, ed è disponibile ogni ora sino alle ore 17. Dopo il 17 giugno, l’ingresso sarà di 4 euro, comprensivo dell’intera visita al Museo.
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