Farioli sul rischio annullamento: “Non siamo disponibili a mercanteggiare”
Il sindaco dice di non essere indifferente di fronte alla possibilità che le elezioni amministrative del maggio scorso possano essere annullate ma appare più preoccupato dell'approvazione del bilancio
In merito alle notizie apparse oggi sui quotidiani locali e relative alla querelle sul ricorso presentato da Unione Italiana, il sindaco Gigi Farioli ritiene di limitarsi alle seguenti dichiarazioni: «La questione oggetto di molti articoli oggi apparsi sulla stampa locale, pur non lasciandomi ovviamente, né personalmente, né istituzionalmente, indifferente, non può per nulla condizionare l’operato e l’atteggiamento del sindaco e dell’amministrazione di cui porto la massima responsabilità. Come mi hanno insegnato i molti maestri di vita e di alta politica che ho avuto l’onore di frequentare, ho sempre l’obbligo, nei ruoli istituzionali, di agire come se il ruolo non avesse orizzonti temporali (“sub specie aeternitatis”) ed insieme con la stessa umiltà, prudenza e consapevolezza che possa essere l’ultimo giorno.
In questi giorni il primo dovere è quello di dedicare tutte le risorse e le energie affinchè possa essere approvato dal consiglio comunale un documento di bilancio che, tenendo il più basso possibile per legge il peso tributario e fiscale su cittadini, famiglie, associazioni e imprese (non sta a me fare paragoni), si accompagni a una determinata ed incisiva azione di sostegno e crescita alle famiglie e alle imprese. Ogni, pur comprensibile e giustificabile, spreco di risorsa, quand’anche fosse solo psicologica ed emotiva, costituirebbe colpa di cui non voglio macchiarmi. Certo, com’è nel mio costume da sempre, non mi sottrarrò ad alcun confronto con forze politiche, consiliari, associazioni, cittadini, ma rifiutando ogni atteggiamento che non abbia come prevalente, se non unica, stella polare, l’interesse complessivo della Città, sia sotto il profilo economico, che valoriale, oltre che istituzionale. Non quindi disponibilità ad atteggiamenti che potrebbero ulteriormente dequalificare la politica a suk improvvisato o a mercimonio di partiti, componenti, correnti o lobbies».
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