Giro: impresa di Rabottini, Basso sale al terzo posto

Il giovane abruzzese è in fuga per quasi tutta la tappa, cade, viene raggiunto e batte allo sprint Rodriguez, tornato in maglia rosa. Ivan soffre ma controlla e avanza in classifica

Dal nostro inviato – Le montagne nella zona di Lecco, un cielo grigio che regala pioggia e freddo, tifosi imbacuccati e armati di ombrelli. In uno scenario da Giro di Lombardia, la “classica delle foglie morte”, il Giro d’Italia regala una delle più belle imprese degli ultimi anni. A realizzarla non è un nome pesante del gruppo ma un ragazzo che ai Piani di Resinelli, località che sovrasta Lecco e dà del tu alla Grigna, conquista la seconda vittoria da professionista: Matteo Rabottini.
Pescarese, 25 anni, il corridore della Farnese Vini (foto a lato, subito dopo l’arrivo) commuove il pubblico con una fuga nata prestissimo e durata per l’intera tappa. Un sogno che ha rischiato due volte di infrangersi quello di “Rambo”; la prima quando è scivolato sull’asfalto sul finire della discesa del culmine di San Pietro prendendosi una doppia botta fisica e morale, la seconda a 400 metri dall’arrivo quando su di lui è piombato a sorpresa uno scatenato Joaquim Rodriguez, nuova maglia rosa. A quel punto tutti hanno temuto che l’impresa di Rabottini potesse rimanere incompiuta ma l’abruzzese ha avuto ancora la gamba per rimanere accanto allo spagnolo e lo ha battuto allo sprint (con il Purito signorile nel non forzare la volata).
Se però Rabottini è l’eroe di giornata, Rodriguez rischia di diventare quello dell’intero Giro. Con Basso, Scarponi e Kreuziger che paiono più interessati a controllarsi che a staccarsi, è il capitano della Katusha l’uomo più capace di infiammare la corsa. La sua maglia rosa è pienamente meritata perché nella salita verso Piani dei Resinelli ha inventato lo scatto giusto al momento giusto, quando cioé i succitati favoriti avevano provato a fare la selezione (tentativi peraltro poco incisivi) senza riuscirci. E allora il Purito (foto a lato) se n’è andato di forza, ha recuperato i resti del plotone che ha inseguito Rabottini per tutto il giorno, trovato una spalla nel compagno Losada e al traguardo ha guadagnato altri secondi. Ora Rodriguez comanda con mezzo minuto su un coraggioso Hesjedal e 1’22” su Basso, che in una giornata non ottimale è comunque salito al terzo posto della generale.
A differenza degli altri giorni Ivan ha dovuto gestire in modo differente la sua Liquigas: al di là di Rabottini infatti, la tappa ha proposto una fuga di un gruppetto che comprendeva ben due compagni di Scarponi e cioé Ulissi e addirittura Cunego che per diverso tempo è stato leader virtuale del Giro. Basso ha così dovuto far lavorare presto la squadra (con Astana e Garmin) e ha quindi dovuto rintuzzare l’attacco in discesa dei kazaki sui tornanti bagnati del Culmine di San Pietro. Passato il momento difficile, è toccato al solito Szmyd mettersi davanti al gruppo dei migliori nella consueta tattica conservativa voluta dalla Liquigas. Non a caso i big si sono mossi solo negli ultimi 3 chilometri, quando cioé il polacco si è spostato lasciando a Basso la gestione del finale.
Per il varesino dunque, l’attesa (la difesa) prosegue: tutto sommato la tappa odierna vale comunque una mezza vittoria perché Lampre e Astana sono state disinnescate in corsa. La “sparata” di Rodriguez ha rovinato qualche piano ma non in modo irrimediabile.
Chi invece non farà più parlare di sé è Frank Schleck, ritiratosi dopo pochi chilometri. Il lussemburghese, anche ieri con i primi, ha dato motivazioni fisiche ma nessuno gli crede: la spaccatura nella RadioShack è evidente (da una parte il clan Schleck, dall’altra la struttura del ds Bruyneel) e rischia di allargarsi in futuro. Tra chi ha lasciato la corsa anche il campione d’Italia Visconti, lui sì per motivi di salute.
Domani – lunedì – seconda e ultima giornata di riposo: si riprende martedì con la tappa che arriva a Falzes dopo una salita non tremenda ma neppure da sottovalutare. Poi sarà il festival della montagna: buon per Basso, ma anche per questo Rodriguez che sta davvero facendo l’abitudine al colore rosa.

14a tappa – Busto Arsizio – Piani dei Resinelli

Ordine d’arrivo: 1) Matteo RABOTTINI (Ita-Farnese); 2) Joaquim Rodriguez (Spa-Katusha); 3) Alberto Losada (Spa-Katusha) a 23”; 4) Sergio Henao (Col-Sky) a 25”; 5) Michele Scarponi (Ita-Lampre) st; 6) Ivan BASSO (Ita-Liquigas) st; 7) Stefano Pirazzi (Ita-Colnago) a 29”; 8) Roman Kreuziger (Cec-Astana) st; 9) John Gadret (Fra-Ag2r) st; 10) Amets Txurruka (Spa-Euskalterl) st.

Classifica generale: 1) Joaquim RODRIGUEZ; 2) Ryder Hesjedal a 0’30”; 3) Ivan BASSO a 1’22”; 4) Paolo Tiralongo a1’26”; 5) Roman Kreuziger a 1’27”; 6) Michele Scarponi a 1’36”; 7) Benat Intxautsi a 1’42”; 8) Sergio Henao a 1’55”; 9) Dario Cataldo a 2’12”; 10) Sandy Casar a 2’13”.

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Pubblicato il 20 Maggio 2012
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