Inaugurata la sede “I figli del lavoro”
E' stato inaugurata, sabato 19 maggio e sarà gestita da Auser Gallarate. Il primo obiettivo è quello di estendere il raggio d’azione per il servizio di telefonia
«Con questo centro è stata data ai cittadini di Gallarate, tanto agli adulti quanto a noi giovani, una nuova possibilità per far capire quanto valiamo e di cosa siamo capaci: tra qualche anno, mi auguro che i miei figli possano essere qui a celebrare l’anniversario di questo giorno in cui è stato riaperto il centro “Figli del Lavoro”, punto di aggregazione tra generazioni. Oggi abbiamo avuto la dimostrazione di cosa significhi fare vera politica, cioè operare per il bene della polis, della città intera»: sono parole di Jacopo Marrocco, 22 anni, il più giovane consigliere comunale di Gallarate, e riescono a cogliere in pieno il senso del progetto che Auser Insieme di Gallarate Onlus ha elaborato per restituire alla cittadinanza la storica struttura di Via del Popolo 3. Un evento vero, perché si tratta del primo esperimento su scala nazionale che Auser ha voluto realizzare per coniugare protezione e promozione, cioè l’aiuto alla persona attraverso il Filo d’Argento (mobilità, compagnia, monitoraggio preventivo delle fragilità) e le attività legate a cultura, formazione, tempo libero, attività fisica, ballo. Sono passati quasi sette anni da quando Rino Campioni, ora presidente di Auser Insieme di Gallarate Onlus e già vicepresidente di Auser Lombardia, ha chiesto in gestione il sito che era stato chiuso per mancanza di una gestione adeguata; lo scorso novembre è stata finalmente firmata una convenzione con la nuova amministrazione comunale e con la 3SG e da quel momento in poi decine di volontari hanno lavorato alla ristrutturazione, sabati e domeniche compresi: «Tanta partecipazione oggi, all’inaugurazione, è il risultato dell’impegno, della pazienza e della fermezza di tante persone – ha sottolineato Campioni -. Sono sinceramente emozionato, per i ricordi che mi legano a questo luogo. Mio padre mi accompagnava qui da ragazzino, qui ho costruito il mio percorso politico e sindacale. Ora sono in pensione, sono volontario dell’Auser e dopo 50 anni i Figli del Lavoro sono, in chiave nuova, un altro inizio per me. Il nuovo centro socioculturale è la casa di tutti e la tessera associativa, oltre a essere un obbligo di legge per accedere ai servizi del bar e alle attività di promozione sociale, è il segno tangibile della condivisione di un progetto e del sostegno di ciascuno alle spese necessarie a mantenere viva la struttura. Il Filo d’Argento – spiega ancora Campioni – ha ricevuto 3173 richieste di aiuto nel 2011 solo a Gallarate e le domande di intervento stanno crescendo. Insieme all’Amministrazione abbiamo deciso di costruire la mappa delle fragilità, per evitare che una persona che vive sola entri in emergenza. La quota tessera di Auser, di 15 euro annuali, copre anche questi servizi. Stiamo strutturando programmi di lavoro, mettendoci il cuore. C’è ancora un’esigenza forte: nel seminterrato c’è uno spazio enorme, vitale per ospitare le attività, e che al momento è chiuso perché non è a norma. È un bene pubblico non utilizzato. Lanciamo, dunque, il fondo “Amici dei Figli del Lavoro”, per poter presto utilizzare di nuovo questo bene pubblico. Sul nostro sito c’è tutto quello che abbiamo fatto e che facciamo. Le porte del centro “I Figli del Lavoro” sono aperte dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 12 e dalle 15 alle
18; potete contattarci telefonicamente allo 0331/771055 oppure allo 0331/701069». Il sindaco Guenzani ha evidenziato che il problema della solitudine sarà affrontato bene da Auser e che è pienamente convinto che affidare ad Auser la struttura dei Figli del lavoro sia stata un’ottima scelta. Giustamente soddisfatti anche l’assessore ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini, che ha seguito da vicino tutto l’iter di ristrutturazione, l’intero consiglio di amministrazione di 3SG, presieduto da Enrico Moresi e lo SPI-CGIL territoriale che ha sostenuto l’avvio del centro. Claudio Ragazzoni, vicepresidente vicario di Auser Nazionale, ha dichiarato che l’associazione guarda con estremo interesse alla sperimentazione gallaratese, motore ed esempio per future iniziative nel resto d’Italia: «Meritiamo di contrastare populismo e anti-politica con un salto di qualità. Auser- ha dichiarato Ragazzoni – pensa che la presa in carico pubblica e la rivalutazione del ruolo del terzo settore possano ricostruire fiducia e speranza, affermando una giustizia delle opportunità tale per cui ogni individuo possa costruire la propria vita. Rispetto alle difficoltà ci si può chiudere in se stessi oppure aprirsi e mettersi un gioco: Auser risponde con la creazione di opportunità di interesse generale e con l’intendimento di partecipare ai progetti di compartecipazione e di coprogettazione, attraverso una cittadinanza attiva e responsabile».
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