“La frana, una catastrofe ben poco naturale”

Il Pd di Somma all'attacco: "C'erano segnalazioni da almeno tre anni, anche nei documenti ufficiali". Spuntano anche le foto di un primo crollo, nel novembre 2011

«Una catastrofe ben poco naturale». Il Pd di Somma Lombardo è convinto che la frana che ha devastato la collina che sovrasta il Ticino tra il Lido e il Panperduto abbia origini ben precise, legate all’incuria: al centro delle attenzioni, la questione della condotta depuratore le cui perdite hanno innescato probabilmente il primo smottamento. «Le segnalazioni sul depuratore risalgono al 2009 – dice Jimmy Pasin – esiste poi una segnalazione specifica del Comune di Somma alla Regione nell’aprile 2010, con una richiesta di finanziamento per sistemare alcuni elementi del depuratore. Questa segnalazione dice che c’era la consapevolezza del problema, che però non si è voluto affrontare dopo che non si sono avuto fondi». Dal punto di vista politico, il Pd nota che le richieste in Regione rimasero lettera morta: «L’amicizia con i livelli amministrativi superiori, che il sindaco Colombo vanta, non esiste: l’assessore regionale Cattaneo è venuto in campagna elettorale a perorare la causa della tangenziale, ma poi la Regione non si fa viva per necessità più urgenti».

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La frana a Somma del novembre 2011 4 di 6

Del resto, attacca il Pd, la questione è di origine anche più vecchia: «Nei 5 anni 2005-2010 non si sono fatte le manutenzioni ordinarie. Nel 2007 noi del Pd avevamo chiesto la separazione di acque chiare e acque nere, come prevedeva la Legge: non è mai stato fatto e si è preferito spendere in altre opere di facciata». A sostegno della propria tesi – secondo cui c’era una coscienza della situazione esistente, Angelo Ruggero – segretario del Pd di Somma – cita anche una delibera di giunta del 2010: si parlava di realizzare una piccola centrale elettrica sfruttando il dislivello della collina e la giunta guidata da Guido Colombo diceva, nelle premesse, che "nella zona a valle del depuratore di Via Cabagaggio, precisamente nell’area che si affaccia sul Ticino lungo il percorso del canale di scolo delle acque reflue del depuratore occorre intervenire con opere di ripristino e messa in sicurezza". Un anno dopo – nel novembre 2011 – ci fu il primo smottamento (foto a destra, di Aurelio Gorlini): una frana limitata, rispetto al disastro emerso in seguito.

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Pubblicato il 28 Maggio 2012
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