La rimozione della memoria del calcio
Nella giornata degli adii, un excursus da Del Piero a Baresi in un calcio che non ha più memoria nè riconoscenza
Nel giorno degli addii e delle lacrime di grandi calciatori e tifosi, nel momento di un lungo ideale abbraccio sincero non sono mancati rilevanti vuoti di memoria.
Il primo ha riguardato la vicenda di Alessandro Del Piero , protagonista della grande storia contemporanea della Juventus, da un giovane Agnelli ufficialmente pensionato mesi fa quasi si trattasse di una presenza ingombrante.
Il giocatore ancora una volta sul campo è stato determinante per vincere lo scudetto e ha risposto con un silenzio e un comportamento sonori come un meritato ceffone ai padroni con il biberon e dallo stile e dalla sensibilità ottocenteschi.
Il secondo vuoto conferma la rimozione totale dalla memoria di società, squadra, tifosi e, quello che è peggio, dei mezzi di comunicazione, di un campionissimo come Franco Baresi, difensore che ha fatto grande il Milan in Italia e nel mondo.
Baresi non ha dimostrato attitudine ad allenare squadroni né a fare il commentatore in tv, ma non è finito in una trappa: è bastata comunque questa sua scelta della penombra, del basso profilo perché venisse cancellato dalla memoria.
Il lungo silenzio non è stato interrotto nemmeno ieri quando sarebbe stato doveroso il suo recupero nel momento in cui si facevano paragoni, si citavano campionissimi della storia del Milan.
Per quanto si è potuto ascoltare ha suscitato tristezza il silenzio su Baresi anche da parte di massimi dirigenti e di cantastorie del clan rossonero: un autogol doppio, perché si è offeso uno storico leader della squadra e si è venuti meno a un dovere semplice ma sentitissimo nella grande casa berlusconiana della comunicazione.
A proposito del Milan appare inevitabile il suo ridimensionamento che va accettato, semmai i tifosi dovranno collaborare, come ha già fatto Galbusera: saputo del prossimo pensionamento del portiere di una importante casa di riposo lo ha segnalato a Galliani. Il portiere è a parametro zero, è giovanile come il presidente ed è un asso nelle uscite.Chiude sempre la porta.
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