Le ragioni del no

Il comitato contro Elcon denominato "Valle Olona Respira" continua a lavorare e si pensa già ad una biciclettata contro l'impianto di trattamento rifiuti chimici all'interno della ex-Montedison. In una sorta di manifesto i sei motivi per cui dire no

Il comitato Valle Olona Respira contro il progetto di un impianto di trattamento rifiuti chimici nel polo chimico continua a raccogliere firme e adesioni. I promotori hanno indetto una riunione per il prossimo 3 maggio e hanno fatto partire un blog per tenere informati e aggiornati i cittadini. La raccolta firme, intanto, va avanti e si sta espandendo anche ai comuni limitrofi di Castellanza. Sono già oltre tremila quelle raccolte fino alla fine di aprile e intanto si sta organizzando una prima manifestazione con una biciclettata ma data, ora e luogo dell’evento sono ancora da stabilire. Certo è che le ragioni esposte quest’oggi dal vice-presidente di Elcon Recycling e da Daniele Barbone di Bp Sec, non smuoveranno molto le posizioni dei duri e puri del comitato che hanno anche pubblicato una sorta di manifesto delle ragioni del "no" a Elcon. Eccole di seguito.

I 6 punti esposti durante l’Assemblea di sabato 14 aprile che ci fanno avanzare seri dubbi riguardo alla realizzazione dell’impianto nel territorio dell’ex polo chimico di Castellanza.

1.L’impianto andrebbe ad insediarsi in una zona densamente abitata, vessata, per oltre un decennio, da industrie chimiche che hanno inquinato gravemente sia l’area sulla quale insistevano, sia il territorio circostante.

2.
Gli effluenti emessi dall’impianto dichiarati da Elcon nel progetto di Casale sono tossici e nocivi e andrebbero a sommarsi agli inquinanti già presenti nell’aria di Castellanza e circondario.

3.
Transiterebbero giornalmente sul territorio cittadino 30/40 autocisterne (in entrata e in uscita). Questo ipotizzando che i mezzi arrivino a pieno carico! Molto difficilmente sarà così. Dobbiamo inoltre aggiungere ulteriori autocisterne destinate al trasporto di reagenti (tossici) che serviranno al funzionamento dell’impianto e altre ancora per il trasporto dei residui di lavorazione.

4
.La realizzazione di questo impianto all’interno del sito ex Montedison rappresenterebbe la spinta ad un effetto domino per l’insediamento di altre realtà analoghe o per il potenziamento dello stesso impianto Elcon, pregiudicando uno sviluppo alternativo del polo.

5.
La zona del polo chimico è già di per sè molto problematica. All’interno dell’area di proprietà Chemisol si sono eseguite analisi del suolo (matrici, sottosuolo e falde acquifere) dalle quale sono emerse concentrazioni di sostanze inquinanti (arsenico e manganese) superiori ai valori di soglia di contaminazione à messa in sicurezza operativa;
-rientra nell’elenco dei siti da bonificare stilato dalla Regione Lombardia;
-è classificata ancor oggi come “area soggetta a rischio di incidente rilevante (AREA RIR).

6.
Le acque di scarico verranno convogliate al depuratore di Olgiate che attualmente non è in grado di farsi carico anche di questo invio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Maggio 2012
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