Unfer e la lotta alla mafia: “Si fa solo con magistrati e forze dell’ordine”
Il consigliere comunale leghista e presidente della commissione sicurezza torna sul tema della consulta antimafia a Busto e ribadisce quanto detto nei giorni scorsi: "Ad ognuno il suo mestiere, io do voce ai poliziotti che non possono parlare"
Adriano Unfer, consigliere comunale leghista e presidente della commissione sicurezza e legalità, è un ex-poliziotto e come tale vuole dare voce – a suo dire – «a quei poliziotti che non possono esprimere quello che pensano in merito al mondo delle associazioni che si occupano di legalità e contrasto alla mafia. Loro non possono dirlo ma la pensano come me: queste iniziative, così come la consulta antimafia, sono un problema». Lo ribadisce ancora una volta perchè si è sentito frainteso dopo le sue esternazioni in commissione sicurezza quando si è discusso di creare a Busto Arsizio una consulta di questo tipo: «Io condivido lo spirito con cui le associazioni antimafia realizzano le loro iniziative ma a Busto vedo un attivismo esagerato su questo tema – continua – la mafia, nella sua tragicità, è una cosa seria che va combattuta con la capacità e la professionalità delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. In questi anni si sono fatti passi in avanti importanti anche a Busto».
Unfer non crede nella lotta civile alla mafia, la trova un ostacolo al lavoro degli organi competenti: «A cosa serve una consulta antimafia quando c’è già un associazione sul territorio che organizza incontri nelle scuole – riferendosi ad Ammazzateci Tutti – se qualcuno pensa che una vittima del pizzo o dell’usura vada a denunciare la sua situazione alla consulta antimafia, si sbaglia di grosso. A me sembra che in Italia si vogliano risolvere i problemi sempre con le consulte e le commissioni, che non hanno mai risolto nulla».
Quindi i dieci motivi elencati dal coordinatore di Ammazzateci Tutti secondo i quali, invece, quest’organo può essere utile non li ha trovati validi? «Sarò un po’ ignorante, ma proprio non li ho capiti. Io so solo che si può lavorare tranquillamente nella commissione sicurezza e legalità senza dover creare doppioni inutili che creano clamore e confusione». Unfer è preoccupato anche di eventuali infiltrazioni mafiose che potrebbero verificarsi tra i partecipanti alla consulta: «Se fossi un mafioso sarebbe il primo posto dove mi infiltrerei – conclude – chi ci assicura che non possa accadere?».
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