All’oratorio estivo sono vietati i compiti
Parla don Luca Sorce, responsabile della pastorale giovanile del decanato e coordinatore dell’attività degli oratori estivi nella comunità pastorale San Carlo
«Compiti? No, no, i ragazzi lo sanno: al Lazzaretto sono vietati i compiti delle vacanze».
A parlare sembra il sindaco della Città dei Balocchi: invece è don Luca Sorce, responsabile della pastorale giovanile del decanato e coordinatore dell’attività degli oratori estivi nella comunità pastorale San Carlo, che raduna le parrocchie di Giubiano, Bustecche, San Carlo, Lazzaretto. «Staranno con noi fino al 6 luglio, le sembra normale fari i compiti appena finita la scuola. Adesso è ora di divertirsi».
L’esperienza degli oratori estivi, per don Luca, è al suo nono anno: prima con quello che si chiamava Bugiulaz, una specie di comprensorio informale tra Bustecche, Giubiano e Lazzaretto, ora invece con la nuova comunità pastorale di San Carlo. Con lui ci sono una ottantina di animatori, ragazzi delle superiori, e una trentina di adulti, che si occupano prevalentemente della cucina o del servizio navetta.
Alla comunità pastorale don Carlo Gnocchi gli oratori sono divisi per età: «Al Lazzaretto ci sono i ragazzi delle medie, a Giubiano quelli della prima e seconda elementare, a Bustecche e San Carlo dalla prima alla quinta elementare». La scelta approfitta di strutture nuove e ben organizzate, che i genitori apprezzano anche logisticamente, ma ha finalità precise: «œ vantaggi sono principalmente due: rendere la proposta più mirata convincente per i genitori, e rendere fisicamente l’idea di una comunità pastorale coesa, malgrado si tratti di quattro parrocchie diverse: sono quattro stanze di un unica casa, per usare una metafora».
E per chi della zona aveva magari minori difficoltà ad andare in un oratorio piuttosto che in un altro: «Ci sono due pulmini, guidati da genitori volontari che danno la propria disponibilità per fare un “servizio navetta”. Non c’è bisogno di portarli all’oratorio di competenza, ma solo a quello più vicino». Il risultato, sono circa 400 ragazzini coinvolti nelle proposte degli oratori estivi: «110 le medie, una quarantina di piccolisimi, 130 alle Bustecche e una ottantina a san Carlo. Con entrate e uscite fino al 6 luglio»
Ma cosa porta centinaia di ragazzi all’oratorio feriale? «C’è un incontro di due o tre intenzioni diverse: ai genitori serve qualcuno poter lasciare il ragazzo in un ambiente sicuro. Dal nostro punto di vista invece è una occasione buona dal punto di vista educativo: in questa esperienza possono essere, nel divertimento, vissuti pienamente i valori cristiani in questa esperienza. Parte perciò da una esigenza concreta e diventa occasione di esperienza educativa».
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