Castelseprio patrimonio dell’umanità, con polemica Fai-Lega

Scoperta la targa che sancisce l’ingresso del sito archeologico nell’elenco dell’Unesco. Botta e risposta tra il presidente onorario del Fai e i vertici del Carroccio

Inaugurazione con polemica tra il Fai e la Lega Nord a Castelseprio. Il tutto durante la cerimonia per la targa posizionata per sancire l’ingresso delle rovine archeologiche e del monastero di Torba nel “Patrimonio dell’umanità” dell’Unesco. Il sito archeologico era già diventato patrimonio dell’umanità nel giugno del 2011, grazie a un progetto che riguardava il passaggio dei Longobardi in Italia e che coinvolge diversi altri siti in tutta la penisola, da Cividale del Friuli a Benevento.

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La polemica è stata aperta dal presidente onorario del Fai, Giulia Maria Mozzoni Crespi, durante il suo discorso ufficiale, direttamente contro il partito del Carroccio: «Non nascondo che non mi piaccio i leghisti e nemmeno la cultura che diffondono – ha spiegato -, abbiamo beni ambientali bellissimi, unici al mondo e non si riesce a valorizzarli. Si pensa a costruire troppo, anche in queste zone, rischiando dissesti idrogeologici che danneggiano il territorio. Inoltre, la regione Lombardia spende tantissimo per i suoi ospedali, ma dovrebbe spendere di più per valorizzare il territorio».

Polemica che durante il proprio discorso il presidente della Provincia Dario Galli ha raccolto solo parzialmente, preferendo elencare quanto fatto: «Negli anni sono state realizzate la diga che permetterà di evitare esondazioni dell’Olona, oltre alla pista ciclabile per visitare i siti storici. Ci vogliono anni per realizzare queste opere e altre, ma è certo che se i soldi dei lombardi rimanessero in Lombardia si farebbe tutto più velocemente». Più diretto l’intervento dell’assessore regionale Luciana Ruffinelli: «Non mi ritengo una persona ignorante e sono della Lega Nord. I nostri principi sono tre: l’identità, la piccola e media impresa, l’attaccamento al nostro territorio. Qui la provincia di Varese ha fatto cose gigantesche. Ma non pensiamo di poter togliere alla sanità per dare alla cultura. Noi vorremmo che i proventi dei lombardi rimanessero in Lombardia, così potremmo fare tutto».

 

La cerimonia è poi proseguita senza altri riferimenti alla polemica, alla presenza di numerose autorità locali. Altamente soddisfatti i due sindaci coinvolti: «Questo patrimonio merita la massima promozione – ha spiegato Monica Baruzzo, primo cittadino di Castelseprio -. Questo riconoscimento non è solo un punto di arrivo ma di partenza da cui arrivano degli impegni da mantenere e obiettivi da raggiungere. Continueremo a lavorare per questo». «Io sono particolarmente emozionata e felice perché amo questi luoghi che ritengo abbiano una certa alchimia – ha aggiunto il sindaco di Gornate Barbara Bison -. Mi auguro che questo sito serva ai giovani perché scoprano l’importanza e la storia di questi luoghi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2012
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