Coppie di fatto, c’è chi dice no

Il riconoscimento voluto da una mozione bipartisan trova la fiera opposizione del giovane Pdl Cosentino, mentre nella Lega c'è chi esprime posizioni più possibiliste. Se ne discuterà il 12 luglio

Sta esplodendo una grana politica, che però non è solo fine a se stessa, ma riguarda, una volta tanto, un tema sociale sentito e improntante per tutti i cittadini. Al centro dell’attenzione c’è la mozione presentata dai consiglieri Cordì (Sel), Civati (Pd) e Mirabelli (Pd) con la quale si chiede al Comune di Varese di riconoscere le coppie di fatto e metterle sullo stesso piano delle famiglie per quanto riguarda l’accesso a servizi, contributi e benefici previsti da atti e disposizioni del Comune.
Il testo è stato concordato insieme ad alcuni esponenti dei partiti: la richiesta viene dall’associazione Arcibalengo, animata tra gli altri dall’esponente di Sel Angelo Zappoli, presentata da Rocco Cordì, Andrea Civati e Fabrizio Mirabelli. Il fronte “nuovista” è però trasversale. Quello tradizionalista trova oggi un punto di riferimento nel consigliere del Pdl Giacomo Cosentino, un giovanissimo ex An, che chiude la porta a qualunque ipotesi di coppie di fatto. Ma il dibattuto è davvero trasversale.  Il capogruppo leghista Giulio Moroni (foto) ad esempio ha firmato il testo della mozione e probabilmente non sarà l’unico dei lumbard a dire sì alla richiesta:

«Il rifiuto di Cosentino è sbagliato – osserva – ho chiesto che venisse lasciata libertà di coscienza nel gruppo leghista. So che c’è qualcuno che voterà sì e altri no. La posizione della Lega mi pare abbastanza chiara, non abbiamo nulla contro le coppie di fatto, e anche il congresso si è espresso così. In fondo si tratta solo di un adeguamento alla situazione reale di questo paese – continua – la famiglia non è solo quella di cui parla Cosentino, o quella santificata da una messa. Cosentino tra l’altro cita la costituzione che però ha qualche anno, il mondo è andato avanti». 
Il giovane esponente pidiellino (foto) tuttavia è deciso a non transigere: «Quando parlo di famiglia mi riferisco a un uomo ed una donna che hanno scelto di unirsi nel matrimonio e non a un qualcosa che non ha nulla a che fare con la natura delle cose». Cosentino insiste: «La parte peggiore e veramente triste della mozione Cordì – Civati è quella in cui si chiede di mettere sullo stresso piano le famiglie e le coppie di fatto nell’accesso ai servizi, contribuiti e benefici previsti dal Comune di Varese, è un attacco senza precedenti al valore sociale e culturale che ha sempre avuto la famiglia nel nostro Paese e nella nostra cultura! La famiglia va difesa e non distrutta». E infine: «Se necessario organizzerò nelle piazze della Città una campagna di sensibilizzazione coinvolgendo tutte le persone che si sentono in dovere di difendere il valore della famiglia». E’ la seconda volta in pochi mesi che cosntino afferma di voler organizzare una raccolta di firme nelle piazze.  
Il consiglio comunale ne discuterà il 12 luglio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Giugno 2012
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