I meriti di Dionigi
Nessuno può mettere in discussione che l'autonomia piena da Pavia del nostro ateneo arrivò grazie al rettore. A questo si aggiunge l'autorevolezza e il prestigio della sua carriera medica
Renzo Dionigi, rettore della nostra Università, ha reso noto che tra qualche mese concluderà la sua attività pubblica e subito si è visto tributare in sede internazionale e nella nostra città ampi riconoscimenti per la sua attività professionale.
L’omaggio è molto partecipato e sincero perché è certezza assoluta che il professor Dionigi sia un maestro di altissimo profilo che, anche attraverso il suo testo di chirurgia, adottato in diverse Università e del quale è stato unico autore, ha contribuito a formare numerosissimi giovani medici.
Aldilà dei meriti come docente, di quelli acquisiti sul campo come chirurgo e dell’autorevolezza e delle capacità organizzative dimostrate come rettore dell’ Università dell’Insubria, a noi varesini piace ricordare il giovane chirurgo che lasciò Pavia per Varese credendo nel progetto di un ateneo varesino autonomo e per realizzarlo lavorò sodo senza badare ai sacrifici. Piace ricordare Renzo Dionigi che dormiva su una branda nel piccolo studio a pochi metri dal reparto che lo avrebbe visto per anni servire la comunità con grande disponibilità.
In molti si sono prodigati per dare l’Università a Varese, ma nessuno può mettere in discussione che l’autonomia piena da Pavia del nostro ateneo arrivò grazie al rettore, capace anche di rastrellare importanti finanziamenti non previsti dal budget.
E’ stato e sarà uomo di potere Renzo Dionigi, lo sono tutti coloro che fanno una carriera come la sua: potere può significare anche errori o sbavature, ma al termine ufficiale del suo servizio non sarà formale il ringraziamento da parte dell’intera comunità varesina al professor Dionigi.
Non solo la chirurgia accademica vedrà il cambio della direzione, ma ci sarà avvicendamento, non immediato, anche della guida della divisione ospedaliera.
I clinici si sono riuniti e all’unanimità hanno dato indicazioni importanti: hanno infatti riconosciuto in Dionigi junior, il professor Gianlorenzo, trentottenne, il successore adeguato al ruolo. È possibile invece che sia meno diretta espressione della base e quindi più politica la nomina del chirurgo che subentrerà al dottor Guffanti al timone della divisione ospedaliera, che è di grande tradizione.
C’è da ricordare che oggi la guida delle unità operative non richiede solo competenza scientifica di rilievo, ma anche notevoli capacità manageriali.
Proprio Renzo Dionigi qualche volta ha dovuto pazientare e intervenire per gli scricchiolii di colleghi eminenti per scienza, ma portatori di una cultura gestionale superata.
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