La Popolare di Bergamo emette obbligazioni a fin di bene
È il primo social bond emesso nella nostra provincia. Totale 5 milioni di euro, durata 3 anni, tasso fisso del 3%. Una parte dei proventi, lo 0,50 % (25.000 euro), andrà alla Fondazione Piatti per la riabilitazione in acqua dei bimbi con gravi disabilità
«La solidarietà ha bisogno di fatti. E le famiglie hanno bisogno di risposte concrete, non di parole». Questa frase non l’ha pronunciata un prete di frontiera, ma il vice direttore generale della Banca Popolare di Bergamo (Gruppo Ubi), Riccardo Tramezzani. I fatti, di cui parla, sono stati presentati nella sede varesina della banca. Si tratta dell’emmisione di social bonds, un prestito obbligazionario i cui proventi andranno in parte devoluti alla Fondazione Renato Piatti onlus per sostenere la terapia riabilitativa in acqua dei bambini disabili. Obbligazioni a fin di bene, dunque, emesse da una banca storica del territorio (dietro quella ragione sociale, anche se non compaiono, ci sono il Credito Varesino e la Popolare di Luino). Inoltre, questa è la prima volta che un social bond viene emesso in provincia di Varese: l’ammontare massimo è di 5 milioni di euro per un totale di 5.000 obbligazioni, ciascuna del valore nominale di 1.000 euro (taglio minimo). La durata è di tre anni ad un tasso fisso del 3%. «Alla Fondazione Piatti – spiega Mauro Cassani, direttore territoriale della banca – andrà lo 0,50 % del collocato, quindi almeno 25 mila euro. Con questo progetto, confermiamo il nostro ruolo di banca del territorio, vicina alle imprese, alle famiglie e alle aziende e a quelle realtà che generano valore sociale».
Nel caso la motivazione morale non bastasse, i sottoscrittori dei social bonds avranno naturalmente dei vantaggi: il conto corrente per i nuovi clienti sarà lo “zero zero Ubi”, che garantisce economicità di gestione nella relazione con la banca. Il collegamento internet è gratuito, come gratuiti sono i mezzi di pagamento (assegni e bancomat) e il deposito titoli per tutta la durata del social bond.
Per la Fondazione Renato Piatti onlus si tratta di un contributo importante perché, come spiegano i vertici, per accedere alla terapia riabilitativa in acqua, realizzata nella vasca terapeutica di Besozzo, la lista d’attesa è molto lunga. «Attualmente – dice Michele Imperiali – ci sono 20 bambini che aspettano e la lista è destinata ad allungarsi. Si tratta di bambini con disabilità grave e severa e vedere come lotta in acqua un bimbo di appena un paio d’anni per fare quello che fanno gli altri, è un buon motivo per sostenere questo progetto perché la disabilità riguarda tutti noi».
I social bonds fanno parte di un discorso più ampio, in quanto il gruppo Ubi banca ha realizzato Ubi Comunità, ovvero una piattaforma di servizi e di strumenti dedicati alle organizzazioni non profit e alle istituzioni religiose. La presidente della Fondazione Piatti, Cesarina Del Vecchio, e la sua vice, Maria Lazzati Caccia Dominioni, sono convinte che questa strada, soprattutto in un momento di crisi economica come quello attuale, sia la migliore. «Tagliare sul sociale è pericoloso – conclude Del Vecchio – e se nei budget dell’Asl non rientra la terapia riabilitativa in acqua, ciò non vuol dire che non si debbano dare risposte alle famiglie».
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