“La stampa non spettacolarizzi il dolore”
Cardano è finita al centro dell'attenzione per la tragica vicenda del bambino morto per una sospetta intossicazione: l'amministrazione comunale si è fatta portavoce della richiesta della famiglia di evitare eccessi
«Ci sono momenti in cui si dovrebbe avere la sensibilità di tenersi ad un passo di distanza, per rispettare il dolore che stanno provando le persone». La Sindaca di Cardano al Campo Laura Prati ha deciso di fare appello agli operatori dell’informazione, raccogliendo l’invito dei familiari del bambino di 16 mesi di Cardano al Campo tragicamente deceduto domenica, a «non spettacolarizzare il momento tristissimo che stanno vivendo».
La tragica vicenda del bimbo morto per una sospetta infezione ha colpito la comunità cardanese, finita al centro dell’attenzione negli ultimi giorni. Martedì mattina la sindaca ha ricevuto in Municipio i giovani genitori del piccolo – cardanesi da alcuni anni – e si è unita all’accorata richiesta di «rispettare il dolore» dei familiari in occasione della cerimonia funebre che si terrà oggi, giovedì 28 giugno, nella Chiesa di Sant’Anastasio a Cardano al Campo. «È una tragedia grandissima quella che ha toccato questa giovane famiglia ma anche tutta la comunità di Cardano al Campo – spiega la Sindaca Laura Prati – sappiamo che la notizia della tragedia ha già avuto una notevole eco mediatica a livello nazionale e, pur rispettando il lavoro, il ruolo e il diritto di cronaca degli organi di stampa nel raccontare i fatti nella massima libertà, ci sentiamo in dovere, come amministrazione comunale, di appoggiare e di farci portavoce della richiesta della famiglia di astenersi dalla spettacolarizzazione di questo tristissimo momento che stanno vivendo».
Nello specifico, a fronte di un’attenzione molto forte sul caso, la sindaca ha chiesto di evitare interviste e testimonianze ulteriore e di evitare la presenza di telecamere e fotografi in occasione della cerimonia funebre nella Chiesa di Sant’Anastasio. Una richiesta fatta per evitare che si vada a «interferire in modo eccessivamente invasivo nel dolore privato che le persone, e con loro l’intera comunità civile di Cardano, stanno vivendo con grande angoscia ma con la massima dignità». Il tutto – conclude Laura Prati – anche in nome dei dettami del codice deontologico dei giornalisti della Carta di Treviso, che, per quel che riguarda i fatti di cronaca che coinvolgono i minori, richiama tra l’altro gli operatori dell’informazione a «porre particolare attenzione nella diffusione delle immagini e delle vicende al fine di evitare che, in nome di un sentimento pietoso, si arrivi ad un sensazionalismo che finisce per divenire sfruttamento della persona».
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