Mirabelli su Aspem-A2A: “Sono preoccupato per il futuro”
Il capogruppo PD in Comune: «Non si intravede la possibilità di vendere azioni che, attualmente, hanno perso tre quarti del loro valore iniziale»
Riceviamo e pubblichiamo
Il 15 gennaio 2009, il 90% del capitale di ASPEM SPA fu acquisito da A2A. Il Comune di Varese, oltre a mantenere una partecipazione diretta pari al 9,80% di ASPEM SPA e al 10% in Varese Risorse SPA, controllata per il 90% da ASPEM SPA, ottenne il trasferimento di un totale di n. 20.517.241 azioni di A2A (ovvero lo 0,6% del capitale di A2A) che, all’epoca, valevano 2,32 euro cadauna, per una cifra complessiva di 47.600.000 euro, divenendo, in tale modo, il quarto azionista pubblico di riferimento di A2A, dopo i Comuni di Milano, Brescia e Bergamo.
Il sindaco Fontana non esitò a dichiarare: “L’aggregazione di ASPEM SPA con A2A è un bene innanzi tutto per la città di Varese e gli utenti. Si è trattato di un’operazione complessa ma ottima sia per la nostra città che per la valutazione delle nostre società. I nostri cittadini vedranno comunque la stessa qualità dei servizi di ASPEM SPA e con nuovi investimenti si potrà anche migliorare.”
Sono trascorsi tre anni e come capogruppo ho voluto verificare se l’auspicio del sindaco Fontana si sia davvero avverato nei fatti, presentando, a tale scopo, un’apposita interrogazione a risposta scritta nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale tenutasi lo scorso 30 maggio.
Dalla risposta a tale interrogazione, firmata dal sindaco Fontana, si evince che, oggi, sulla scorta della crisi generale dei mercati finanziari, nonché delle vicende con il partner francese EDF in ordine alle partecipate Edison e Edipower, una singola azione di A2A vale 0, 49 euro e che, pertanto, l’intero portafoglio di azioni di A2A posseduto dal Comune di Varese vale appena 10.053.448 euro, con una perdita secca di ben 37.646.552 euro che sono stati, letteralmente, polverizzati.
Risulta, altresì, che al Comune di Varese sono stati distribuiti i seguenti dividendi: 1.436.206 euro per l’anno 2009; 1.969.655 euro per l’anno 2010; 266.724 euro per l’anno 2011. Dividendi che sono stati utilizzati per finanziare uscite di parte corrente del bilancio comunale.
Sono preoccupato per il futuro. L’aggregazione di ASPEM SPA con A2A, fin’ora, si è tradotta in un vero e proprio crollo del valore delle azioni di A2A possedute dal Comune di Varese, spazzando via la speranza di fare un po’ di cassa che, in questi tempi di ristrettezze per gli enti locali, avrebbe potuto rappresentare, certamente, una boccata di ossigeno. Questo bagno di sangue è tanto più grave se si pensa che non si intravede, a breve-medio termine, la possibilità di vendere azioni che, attualmente, hanno perso tre quarti del loro valore iniziale. Il ciclo negativo in borsa sta rastrellando anche il tesoretto costituito dai dividendi delle azioni. Gli analisti stimano, peraltro, che il dividendo per azione 2012-2015 sarà di 2,8 centesimi con un payout del 50% mentre le previsioni precedenti erano di un incremento della cedola nel 2014 a 4,7 centesimi. Che benefici ha tratto Varese dall’aggregazione di ASPEM SPA con A2A? Che strategia intende seguire il sindaco per tutelare Varese e i varesini?
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