Morte 2012 persone nelle carceri italiane
Il recente suicidio nella casa circondariale bustocca riporta al centro il dramma dei decessi nei penitenziari: a partire dal 2000 i suicidi sono stati 717. Da inizio giugno 6 decessi, di cui 2 per suicidio e 3 per “cause da accertare”. La denuncia dell'Osservatorio permanente sulle morti in carcere
Nel carcere di Busto Arsizio è morto il 2012esimo detenuto in Italia a partire dal 2000. L’uomo di 45 anni è morto dopo avere inalato del gas da una bomboletta nel bagno della sua cella. Il problema è che il detenuto era un pentito di ‘ndrangheta, aspetto che secondo l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere (Radicali Italiani, Associazione “Il Detenuto Ignoto”, Associazione “Antigone”, Associazione A “Buon Diritto”, Redazione “Radiocarcere”, Redazione “Ristretti Orizzonti”) rende la questione più complessa. L’uomo aveva infatti testimoniato nel maxi processo antimafia “Santa Tecla” e sui rapporti della ‘ndrina di Corigliano Calabro (Cosenza) con esponenti politici locali.
«Non è compito nostro fare ipotesi “investigative”- scrivono i rappresentanti dell’Osservatorio – e sicuramente ci saranno tutti gli accertamenti del caso da parte degli organi giudiziari e amministrativi competenti. Invece è compito nostro tenere sempre alta l’attenzione sulle condizioni di vita e sulle troppe morti che avvengono nelle carceri del nostro Paese: dal 2000 ad oggi 2012 decessi, di cui 717 per suicidio; da inizio giugno 6 decessi, di cui 2 per suicidio e 3 per “cause da accertare”».
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