Primo consiglio e prima scossa alla maggioranza

L'elezione del presidente del consiglio comunale è arrivata solo al terzo scrutinio, segnale che qualche screzio tra i consiglieri di maggioranza c'è. Tanti i cittadini presenti all'insediamento della giunta Centinaio

L’inno nazionale cantato dai bambini del coro della scuola elementare "L’Arca" non è bastato a fare in modo che il primo consiglio comunale con Alberto Centinaio sindaco filasse liscio, senza scossoni. E invece il primo piccolo segnale che la coalizione di centrosinistra che detiene la maggioranza non è del tutto compatta è arrivato alla prima votazione, quella per eleggere il presidente del consiglio comunale. Michele Ferrazzano, infatti, è stato eletto alla terza votazione dopo che le prime due non avevano raggiunto la maggioranza necessaria. Due, forse tre, franchi tiratori hanno cominciato a mandare dei segnali al neosindaco che, dopo la prima tirata d’orecchie dell’opposizione da parte del leghista Gianbattista Fratus, si è subito dovuto affrettare a rispondere «la nostra maggioranza è salda».

Anche Lorenzo Vitali, sindaco uscente e ora consigliere comunale del Pdl, ha messo in evidenza la prima contraddizione nella decisione di eleggere un esponente della maggioranza alla carica di presidente: «Lungi da noi chiedere cariche ma sottolineiamo il fatto che quando eravate minoranza avevate chiesto un presidente del consiglio di garanzia e in campagna elettorale avevate proposto di concedere all’opposizione il ruolo che oggi, invece, avete assegnato ad un componente della maggioranza. Questo solo per dire che quando si governa non sempre ci si comporta in modo coerente rispetto a quanto promesso. Faremo comunque un opposizione leale e per il bene della città». Lapidario il commento di Daniele Berti, consigliere del Movimento 5 Stelle: «Non durano cinque anni, prepariamoci a governare».

Per il resto tanti applausi e tantissima gente di Legnano che ha voluto partecipare all’insediamento e conoscere i volti dei nuovi consiglieri e assessori. Di seguito il discorso d’insediamento integrale del sindaco Centinaio.

Signor Presidente, signori consiglieri,

saluto tutti i legnanesi che sono presenti in aula consiliare, coloro che stanno assistendo ai lavori davanti allo schermo allestito nella Sala Stemmi di Palazzo Malinverni e chi sta seguendo da casa questa prima seduta del nuovo Consiglio comunale tramite internet.
Con il giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana inizio a tutti gli effetti il mio cammino quale nuovo Sindaco della Città di Legnano. Non vi nascondo una certa emozione e anche qualche preoccupazione nell’assumere una simile responsabilità. Il nostro Paese, e quindi anche la nostra città, sta attraversando un periodo di particolare difficoltà per la sfavorevole congiuntura economica che condiziona pesantemente la finanza locale.
Ci attendono grandi sfide, in un contesto sociale provato dalla peggiore crisi economica del Dopoguerra e caratterizzato dalla drammatica fatica di recuperare risorse sia pubbliche che private. In una simile situazione, ciascuno deve fare bene la propria parte e non possiamo permetterci né scorciatoie decisioniste, ne processi decisionali confusi.
Il Consiglio comunale nel suo insieme e i singoli consiglieri hanno funzioni fondamentali, tra cui voglio solo ricordare la piena competenza sulle politiche fiscali dell’Ente, sul Bilancio e sulla programmazione. In questo momento storico non stiamo di certo parlando di competenze banali.
Dovremo fare i conti con le risorse limitate imposte dal Patto di stabilità, che tuttavia non dovranno tradursi in una riduzione delle tutele sociali, soprattutto per quei legnanesi che più stanno pagando le conseguenze della crisi: lavoratori disoccupati, cassintegrati o in mobilità, pensionati, giovani.
Saremo costretti a chiedere anche dei sacrifici, che non vuol dire “mettere le mani nella tasche dei legnanesi”, ma agire per avere di più da chi se lo può permettere al fine di tutelare i meno garantiti. Sono interventi di giustizia sociale che lo Stato, a tutti i livelli istituzionali, deve attuare con grande realismo e serietà.
In questi giorni sto lavorando alla stesura del Bilancio di previsione 2012 e le cifre che i funzionari comunali forniscono a me e ai miei collaboratori confermano una situazione assai preoccupante. A campagna elettorale ormai archiviata, dobbiamo onestamente ammettere che chiunque si fosse trovato oggi al mio posto non avrebbe potuto dire altro che queste parole, oltre ogni retorica e logica propagandistica.
Signori consiglieri, questa sera mi rivolgo a tutti voi, maggioranza e minoranza, chiedendo collaborazione e onestà politica. Il Consiglio comunale è il livello istituzionale democraticamente eletto in cui è rappresentata l’intera città nelle sue diverse componenti, sensibilità e culture politiche.
E’ mia ferma intenzione relazionarmi con voi con il massimo rispetto e senza pregiudizi, valorizzando tutto ciò che può contribuire a garantire un futuro migliore ai legnanesi. Oggi abbiamo bisogno di persone di valore, per il lavoro di analisi e di proposta, sul territorio e nelle Commissioni, prima ancora che in aula, dove ci vorrà capacità di fare sintesi su temi innovativi e decisioni impegnative.
A ciascuno il proprio compito. A tutti, e non solo agli eletti, ma a tutta la città, il dovere di collaborare con lealtà e impegno in questo momento così difficile per la nostra comunità, ma anche, come tutti i momenti di crisi, ricco di opportunità.
Dobbiamo inoltre essere tutti consapevoli delle alte percentuali di astensionismo che hanno caratterizzato le ultime elezioni amministrative. E’ vero: non è stato un fenomeno solo locale, in quanto ha coinvolto tutte le località in cui si è votato, ma questo non sminuisce la gravità di quanto successo.
I cittadini si sono allontanati dalla politica e dalle istituzioni. Sono delusi e amareggiati da una classe politica troppo ripiegata su se stessa, che non sempre riesce a mettere al primo posto i reali problemi della gente.
E’ emblematico che anche a Legnano hanno ottenuto un notevole successo liste che hanno fatto della cosiddetta “antipolitica” il loro cavallo di battaglia. E’ un fenomeno che non può essere genericamente liquidato come “voto di protesta”. Tutti i voti, in democrazia, hanno uguale peso e importanza, soprattutto quando sono espressione di un disagio diffuso e reale.
Il cammino che iniziamo oggi sarà certamente segnato anche da momenti di duro confronto. Sono le regole della democrazia nei rapporti tra maggioranza e minoranza.
Potrà anche succedere che su alcuni temi – penso in particolare a quelli di natura etica – potranno saltare le rigide logiche degli schieramenti e far prevalere le più intime convinzioni personali.
A tutti chiedo però di non dimenticare mai che i legnanesi non ci hanno dato una delega in bianco: la maggioranza deve dare attuazione al suo programma di governo, la minoranza avrà il compito di vigilare perché tutto avvenga nel migliore dei modi e avanzando proposte. Vi garantisco che io e i miei assessori non saremo sordi a tutto ciò che di utile e costruttivo arriverà dai banchi dell’opposizione.
Riavvicinare i legnanesi alla politica sarà una delle mie priorità. Per fare ciò sarà necessario tradurre in atti amministrativi concreti parole come trasparenza e partecipazione. Il fatto di essere stati legittimati dal voto popolare non vuol dire che per cinque anni staremo rinchiusi entro le mura di Palazzo Malinverni, salvo poi tornare in mezzo alla gente alla vigilia delle prossime elezioni.
Incontrare i legnanesi, stringere loro la mano, ascoltare quanto hanno da dirci non è una perdita di tempo, è un modo per abbattere tutto ciò che ci separa da loro e recuperare la loro fiducia. Nei mesi scorsi, più volte ho detto che al termine del mio mandato di sindaco potrò sentirmi soddisfatto se avrò contribuito a restituire ai legnanesi la voglia di interessarsi ai problemi della loro città. Io intendo lavorare avendo sempre ben presente questo obiettivo.
Concludo augurando a tutti un buon lavoro per il bene dei nostri concittadini. Con il contributo di tutti – e per quanto mi riguarda con l’aiuto di Dio – ce la possiamo fare.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Giugno 2012
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