“Simone, non riusciremo mai a fare tutto quello che facevi tu”
Oltre 700 persone di Uboldo e Tradate hanno dato l’ultimo saluto al 32enne scomparso in un incidente in moto: l’omaggio e i ricordi dei famigliari, della “sua” banda musicale, degli amici e dei colleghi
«Un vuoto incolmabile». È l’espressione più usata da tutti coloro che sono intervenuti al funerale di Simone Pagani, il 32enne di Uboldo che ha perso la vita sabato pomeriggio in sella alla propria moto. Oltre 700 persone hanno riempito la chiesa parrocchia di Uboldo nel pomeriggio di mercoledì, durante l’ultimo saluto al ragazzo che lavorava in Comune a Tradate. Molto conosciuto in entrambi i paesi, suonava nella banda di Uboldo da quasi 20 anni, insieme all’attuale sindaco, Lorenzo Guzzetti. Proprio la banda cittadina ha aperto il corteo funebre, strumenti in mano e bara in spalla, arrivando a rendere omaggio a Simone durante la cerimonia con tre brani musicali (nella banda anche gli assessori Pizzi e Mazzuccato) . Alla cerimonia erano presenti anche numerosi tradatesi, come il sindaco Laura Cavalotti, ex dipendente comunale, diversi assessori e consiglieri, oltre ai molti dipendenti del comune, della biblioteca Frera e tanti amici che con lui organizzavano la mostra zootecnica.
Guarda il video dell’omaggio musicale della banda cittadina
A conclusione della celebrazione è intervenuta la madre di Simone, Alfonsa, accompagnata e sostenuta dalla sorella Francesca, che ha letto l’ultimo messaggio che le aveva lasciato il figlio per capodanno, aggiungendo: «Signore, per darci la luce hai creato le tenebre, per darci la vita hai creato la morte. Ciao Simone, noi guarderemo ancora in cerca dei tuoi messaggi».
Molto commosso anche il messaggio del il gruppo di “amici della zootecnica”: «Simone, tu facevi tutto, avevi parole di conforto per chiunque. Non saremo mai sufficienti per fare quello che facevi tu da solo. Ma sappi che ogni cosa che faremo sarà in tuo onore. Non ti dimenticheremo mai, Simo». Ha chiuso la cerimonia una lettera da parte dell’amministrazione comunale di Tradate: «Simone in pochi anni ha saputo farsi apprezzare per la sua gentilezza e la sua discrezione. Dicono che quando muore un grande saggio è come se bruciasse una biblioteca piena di libri. Simone in biblioteca ci lavorava, la biblioteca non brucerà ma ricorderà sempre Simone».
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