Alla Contrada tutti in fila per il brodo caldo
La festa della Madonna del Carmine, associata alla distribuzione del brodo, è una tradizione rimasta viva in via San Giovanni Bosco, zona (anche) popolare del centro storico della città
In una giornata estiva di sole, a Gallarate si distribuiscono scodelle di brodo caldo: è la festa della Contrada del Brodo, una delle tradizioni più autentiche esistenti in provincia (anche se riscoperta solo nel dopoguerra). In parte lo testimonia proprio quel brodo caldo, così poco “commerciale” in un periodo di feste della birra, così ricercato dai gallaratesi: anche questa domenica mattina si sono messi in fila davanti al banchetto in via San Giovanni Bosco, l’antico “canton sordo”, quartiere di operai e laboratori artigiani sulle rive del torrente Arno, che anche oggi ha mantenuto un carattere popolare. Il prevosto Franco Carnevali (ormai in partenza per il nuovo incarico a Melegnano) ha ricordato l’origine della tradizione del bordo, distribuito a poveri alla vigilia della festa patronale di San Cristoforo del 25 luglio, e ha esoratato ad essere «anche oggi nelle modalità diverse capaci di solidarietà e di vicinanza a tutti».
Il brodo condito con erbe e carne viene distribuito nelle tipiche scodelle artigianali con l’indicazione dell’anno in corso, ma anche in bicchieri di plastica per permettere a quante più persone di partecipare. In rappresnetnza del Comune c’erano il vicesindaco Angelo Senaldi, l’assessore ai servizi sociali Margherita Silvestrini e alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione. I drappi rossi ricordano anche l’origine religiosa della festa, legata alla Madonna del Carmine, ricordata da una statua che lunedì sera – dalla Basilica – rientrerà nella sua teca all’angolo di vicolo Volpe. La festa prosegue già di domenica con la prima edizione della “caccia al tesoro” cittadina, alle 17.
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