“Il Varese non è più una matricola”
Prima conferenza stampa stagionale per il Varese 1910. Le parole di Antonio Rosati evidenziano l'orgoglio dei buoni risultati ottenuti, ma aggiunge: «Con il crescere dei tifosi, aumentano anche le responsabilità e le pressioni»
La stagione 2012-2013 del Varese è ufficialmente iniziata oggi, 14 luglio, con il primo giorno di raduno. La squadra si è ritrovata allo stadio “Franco Ossola” per il primo allenamento agli ordini di mister Fabrizio Castori, che prima della sessione giornaliera di esercizi è stato protagonista in sala stampa al fianco del direttore sportivo Mauro Milanese e del presidente Antonio Rosati.
Le prime parole stagionali sono state proprio dell’allenatore, che ha sottolineato quale deve essere lo spirito della sua formazione per questa nuova stagione: «Dobbiamo avere la giusta voglia e il temperamento ideale; non dobbiamo avere rabbia, perché toglie lucidità e porta al nervosismo e all’errore. Io parto con tanta volontà e sono motivatissimo, nella carriera di ognuno ci sono tante vicissitudini e tappe che possono insegnare tanto. Tutto questo serve per creare il vissuto e l’esperienza che ti aiutano a fare bene. Prevedo un campionato più livellato, senza grandi firme, in cui sarà fondamentale mantenere sempre valori morali e caratteriali per dare continuità».
È dello stesso avviso il ds Mauro Milanese: «In quarantadue partite, secondo me, chi sbaglierà meno riuscirà a vincere. Non ci sono gli squadroni degli altri anni come Torino o Samp, anche se Spezia e Verona si stanno facendo notare sopra le altre, i veneti hanno dalla loro la piazza, i liguri le risorse da spendere. Siamo vigili sul mercato, anche se in questo momento è difficile fare operazioni, anche perché ci sono pochi soldi. Il Varese cerca gente motivata che voglia mettersi in mostra, ma non siamo una società che può sborsare grandi cifre e fare ora delle operazioni importanti. Stiamo cercando un centrocampista che abbiamo delle caratteristiche ben precise, dettate anche da mister Castori. Chi sceglie la nostra società non lo fa certo per soldi, strutture o stadio, ma per i valori della società e del progetto».
Conclude la prima “chiacchierata” con la stampa il presidente, Antonio Rosati, che ringrazia i tifosi per il caldo benvenuto: «L’accoglienza calorosa è un buon monito, significa che questa squadra è stata capace di riaccendere la passione tra i tifosi; è la prima volta che ci sono cos tante persone al nostro raduno. D’altro canto però, con il crescere dei tifosi, aumentano le responsabilità. Per la prima volta il Varese non verrà vista come una matricola, ma come una formazione che ha acquisito esperienza, anche commettendo degli sbagli in passato. Cercheremo di partire forte, anche se poi è sempre il campo che dà le risposte al lavoro svolto, ma abbiamo creato un buon team di lavoro, serio e professionale che permette di lavorare al massimo delle possibilità. In ultimo vorrei dire che mi sembra assurdo che il mercato finisca a fine agosto, per me dovrebbe concludersi massimo a fine luglio. Così facendo gli allenatori e i tecnici in generale sono condizionati e potrebbero perdere l’equilibrio instaurato nei primi mesi di lavoro».
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