Malpensa, il Pd “chiama” Pisapia: “Dica qualcosa sulla terza pista”
Il Malpensa Forum, che riunisce i circoli intorno all'aeroporto, chiede che Palazzo Marino si esprima sul Master Plan. "Gli stessi princìpi di tutela del Pgt di Milano dovrebbero valere qui".
Il Pd della zona di Malpensa chiama Milano: il Malpensa Forum (costituito un anno fa, riunisce i circoli Pd dei Comuni intorno all’aeroporto e la segreteria provinciale) fa sentire la sua voce per chiedere con forza all’amministrazione di centrosinistra di Giuliano Pisapia di dire qualcosa sul progetto di ampliamento dell’aeroporto – terza pista e polo logistico – tracciato con il Master Plan presentato al ministero dell’ambiente a Roma. «Pretendiamo che il Comune di Milano assuma una posizione sul Master Plan prima dell’eventuale vendita» dice Jimmy Pasin, del Pd di Somma, affiancato dai colleghi Ilaria Ceriani (Samarate), Emiro Nerini e Alessandro Zoccarato (Ferno), Walter Girardi e Giacomo Buonanno (Lonate Pozzolo). Il ragionamento è questo: Milano può decidere in autonomia sulla vendita di quote della società ai privati («ma non ci sono piaciute certe frasi di Tabacci sui lavoratori varesini che non sono elettori a Milano»), ma Palazzo Marino e il centrosinistra non possono fare finta che non esista un progetto della loro azienda partecipata (Sea) che impatta – non poco – sul territorio intorno a Malpensa.
Attenzione, però: Sea è un’azienda privata «che fa il suo mestiere e punta al suo tornaconto», quel che manca invece è la programmazione del territorio, che è innanzitutto di competenza della Regione. «Manca un Piano d’Area Malpensa, scaduto dal 2009: manca il piano di governo del territorio di Malpensa e la Regione non se n’è curata» sintetizza Giacomo Buonanno, che punta il dito anche su doppio ruolo di Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle infrastrutture della Lombardia e al contempo consigliere d’amministrazione di Sea («conflitto d’interessi»). In questo, il Pd "striglia" un po’ anche i consiglieri regionali del PdL Rienzo Azzi e Puricelli: «Mi fa piacere – dice Giacomo Buonanno – che abbiano sposato le nostre idee sulla tutela del territorio, dopo tanto silenzio. Ora possono fare la loro parte, convincendo la maggioranza che governa la Regione a fare un nuovo Piano D’Area».
Al di là della programmazione, in ogni caso, rimane comunque la questione delle scelte industriali di Sea, che comunque hanno un certo impatto. Ed è qui, appunto, che il Pd chiede al centrosinistra milanese una scelta di coerenza: «L’espansione dell’aeroporto cementifica una superficie pari a quella dell’intera cerchia dei navigli di Milano: è di questo forse che a Milano non si rendono conto» dice senza mezza termini Pasin (a destra: il confronto tra l’espansione di Malpensa e le due aree di Expo e del centro di Milano).
Il dialogo è iniziato, ma gli incontri tra Palazzo Marino e il territorio di Malpensa non sono proprio frequenti. E soprattutto fino ad oggi non si è approdati ad una posizione chiara per il futuro. Ecco allora che Buonanno chiarisce ancor più il messaggio: «Se sono validi i princìpi di tutela del territorio che hanno portato alla revisione del Pgt di Milano, questi princìpi non possono averi confini: vogliamo che siano rispettati anche qui».
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