Nuovo cda alla casa di riposo. E i sindaci temporeggiano
Fabio Tedeschi nominato presidente pro tempore, in attesa che i Comuni nominino i restanti tre membri del consiglio di amministrazione. Dubbi sulla gestione economica solllevati da Claudio Mezzanzanica
La casa di riposo di Comerio riparte da un nuovo cda. Il processo di rinnovamento avviato dalla struttura fondata da Giovanni Borghi nel 1967 e costruita sui terreni donati da Enea Sacconaghi sembra partito. Lo annuncia Fabio Tedeschi (a destra nella foto), vicepresidente uscente e nominato in data odierna presidente pro tempore della casa di riposo “Angela Mauri Sacconaghi – Giovanni Borghi”: «La famiglia Borghi ha provveduto a nominare i quattro membri di sua pertinenza e adesso attende con fiducia i tre membri che devono essere nominati dai Comuni di Comerio, Luvinate e Barasso». I membri del “nuovo” cda sono Fabio e Rossella Tedeschi, Sergio Bresciani e Angelo Maineri e lo stesso Fabio Tedeschi è stato nominato presidente «in attesa di rimettere il mandato una volta completato l’organico del consiglio di amministrazione per votare in accordo con le minoranze». Il vecchio cda è decaduto dopo le dimissioni dei membri di Barasso e Luvinate (in marzo/aprile) e dei quattro membri nominati alla famiglia Borghi, che hanno rimesso l’incarico a fine giugno, dopo l’approvazione del bilancio e dopo aver licenziato la direttrice della struttura dopo 25 anni di carriera. Unico a restare in carica (e tuttora non ancora formalmente decaduto) è Claudio Mezzanzanica, nominato da Comerio, non invitato al “nuovo” cda.
I sindaci dei tre Comuni che fanno parte della Fondazione a capo della casa di riposo, vale a dire Antonio Braida di Barasso, Silvio Aimetti di Comerio e Alessandro Boriani di Luvinate, si sono ritrovati e hanno diffuso una nota congiunta sul il futuro della struttura: «In questi mesi i nostri rappresentanti hanno operato con scrupolo e diligenza allo scopo di portare un contributo fattivo di chiarezza nella gestione della casa di riposo, così da supportare e sostenere nel breve, medio e lungo periodo il costante funzionamento di una struttura così significativa per i nostri territori – spiegano i sindaci -. Abbiamo sempre condiviso il giudizio complessivamente positivo sulla gestione operativa della casa (confermato dalla recente visita dei responsabili dell’ASL) ricordando come le osservazioni dei nostri rappresentanti si siano per lo più concentrate su aspetti amministrativi, gestionali e finanziari; è anche per questo che in data 12 gennaio 2012 si era avanzata richiesta di avere copia dei bilanci consuntivi e preventivi. Restiamo in attesa di capire quali saranno le scelte di governance da parte dei soci di maggioranza dell’ente, al fine di intraprendere le più opportune azioni volte a garantire l’ottimale gestione della struttura, nel primario interesse degli ospiti, delle famiglie, dei lavoratori e dei cittadini».
Proprio Mezzanzanica sottolinea come «i consiglieri nominati dai Comuni non abbiano sollevato dubbi sull’aspetto sanitario, ma piuttosto abbiano svolto un ruolo di vigilanza e controllo sulla gestione economica, cosa non fatta in precedenza – spiega -. Dubbi che emergono per altro dalla nota del revisore dei conti allegata al bilancio votato in giugno». Allontana i sospetti su buchi o gestione economica allegra Fabio Tedeschi: «Abbiamo dato vita ad un processo di rinnovamento dettato dalla volontà di migliorare e implementare i servizi offerti – spiega -. Il bilancio è a posto e non ci sono debiti. L’unica difficoltà è collegata al mutuo contratto per la ritrutturazione della struttura (del valore di 1,7 milioni di euro), resa necessaria per ottenere gli accreditamenti: è un debito che non ci manda a fondo. Ora dobbiamo lavorare per trovare fondi utili a migliorare il servizio e vie per rivedere costi e sprechi: il licenziamento della direttrice è stata una decisione dolorosa presa in quest’ottica. Il nuovo corso infatti non prevederà un direttore generale. spero che i Comuni agiscano in tempi rapidi».
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