Sua Santità come nessuno mai l’ha raccontata
Gianluigi Nuzzi entra nelle stanze vaticane con un libro d’attualità dirompente. Un testo ricco e capace di immergere il lettore fra le carte di una delle più grandi fughe di notizie della storia
C’è un uomo anziano, potentissimo, che ama mangiare piccante nelle antiche stanze di un palazzo dove una volta la settimana si affaccia per parlare a una folla. Inizia così il libro che sta in vetta alle classifiche di vendita da parecchie settimane.
Le ragioni stanno nella natura di uno dei protagonisti, il Papa, di quello Stato grande come un palazzo e di un paese, l’Italia che ha fortissime radici cattoliche. Questo libro è all’apparenza voluminoso. Ma solo dopo aver sfogliato le prime pagine, ci si accorge che la fine è molto più vicina del previsto.
Gianluigi Nuzzi, nel bestseller edito da Chiarelettere “Sua santità”, racconta i vizi (molti) e le virtù (pochine) che caratterizzano i reggenti del Vaticano. E questo autore sa che per conquistare il lettore è importante saper scrivere anche di intrighi difficili da dipanare, ed entrare in sintonia con chi legge in modo semplice: è forse stata questa, più che la curiosità, la chiave del successo del libro.
A maggior ragione si spiega il perché di un incipit che ti immerge in una dimensione quasi di confidenza con Joseph Ratzinger; Benedetto XVI viene descritto nelle sue pose più comuni, e umane: certe pietanze dai sapori forti (“cucinate da Eleonora e Carmela”, due suore pugliesi nda); le abitudini quotidiane; la figura del suo aiutante in campo, padre Georg Ganswein, suo segretario particolare. Già dalle prime pagine un corposo apparato di note permette di approfondire, scandagliare e verificare a seconda dell’interesse, che comunque, nel pubblico viene mantenuto vivo attraverso la narrazione romanzata del lavoro di avvicinamento e conoscenza di una “gola profonda” che ha scatenato l’ira funesta degli alti porporati. La narrazione, per certi versi appassionata e suffragata da succulente tavole di documenti originali in appendice, va via veloce e passa attraverso lo scandalo Boffo (“impallinato nel 2009”), dove emergono particolari di retroscena, sulle battaglie interne che portarono i fatti nelle aperture dei quotidiani alla fine di un’estate bollente. Già, le guerre tra le cordate: “Gruppi contrapposti, con visioni diverse sulla dottrina e sui rapporti con la politica, a iniziare da quella italiana”.
Ma chi sono? “Ci sono i cosiddetti «siriani», che si rifanno al cardinale genovese Giuseppe Siri che (…) in Italia vorrebbero un centrodestra senza Berlusconi con l’area critica centrista del Pd”. “C’è l’area che fa riferimento a Bagnasco (Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, la Cei nda) che vorrebbe i cattolici in prima linea nella politica e con una presenza trasversale nei partiti”. “C’è il monolite Bertone (Tarcisio Bertone, segretario di Stato del Vaticano: il primo ministro del Papa nda) allineato per anni con la cordata cattolica nell’era di Berlusconi, a iniziare da Gianni Letta”.
Un contenuto non volatile o effimero, però, come testimoniano, ancora oggi dopo mesi di uscita del libro, i servizi giornalistici sugli strascichi che ancora si protraggono negli ambienti vaticani dopo la pubblicazione del libro. Questo a dimostrazione di quanto in profondità questo testo sia andato, se non grazie al lavoro di inchiesta tout court, perlomeno sfruttando l’esposizione della corposa documentazione finita nelle mani di Nuzzi. Un libro certamente da leggere per meglio comprendere il presente.
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