Eurojazzland: l’Europa conquista l’America
Il volume, pubblicato dalla Northeastern University Press (Usa), indaga i molti rapporti dell’Europa con il jazz e del jazz con l’Europa. Tendenze, analisi, protagonisti, storie. Tra i contributi, anche quello di Davide Ielmini
Un libro sul jazz (europeo) come non l’avete mai letto. Si titola “Eurojazzland”, è appena uscito (lo si trova sul sito Amazon.it) ed è edito dalla Northeastern University Press/University Press of New England – Usa. E’ stato ideato e curato da Luca Cerchiari (Università di Padova, autore di una dozzina di volumi in italiano e in inglese) con Laurent Cugny (Università Sorbona di Parigi, autore di “Electric Miles Davis” e “Jazz Analysis”) e Franz Kerschbaumer (Università di Graz, Austria, ha scritto “Miles Davis” ed è Direttore della rivista “Jazzforschung – Jazzresearch”).
Cinquecento pagine in inglese, con diciannove interventi di docenti universitari, musicologi, musicisti e critici musicali europei ma anche americani, impegnati a tracciare una sottile linea tra ciò che è il jazz (o non è) e a delineare come la tradizione musicale europea abbia influito sulla sua crescita, evoluzione, trasformazione. E viceversa. Come cioè sia nato il jazz europeo (da Django Reinhardt a Jan Garbarek, da Toots Thielemans a Enrico Rava) sulla base di quello americano.
Quattro gli autori italiani coinvolti in saggi e interviste: Luca Cerchiari, Arrigo Cappelletti, Davide Ielmini e Gianfranco Salvatore. Il primo, musicologo ed esperto di discografia, è autore di “Jazz”, “Scott Joplin’s Treemonisha” e “Jazz e fascismo”; il secondo è pianista e docente al Conservatorio di Venezia e ha scritto i saggi “Il profumo del jazz” e “Paul Bley”. Il terzo, varesino, critico musicale, è laureato in sociologia della musica e cultura di massa ed è autore del volume “Giorgio Gaslini”; Salvatore, invece, insegna all’Università di Lecce, dirige la collana “Jazz People” e ha dato alle stampe – fra gli altri volumi – “Charlie Parker” e “Miles Davis”
In “Eurojazzland”: Luca Cerchiari ha scritto il capitolo ” Canzoni urbane, melodie sacre e repertori orali: il songbook europeo da “Autumn Leaves” a “O Sole mio”. Arrigo Cappelletti interviene con “Across Europe”, l’improvvisazione come viaggio reale e metaforico, accennando anche all’etichetta discografica ECM.
Davide Ielmini presenta un’intervista a Giorgio Gaslini, uno dei protagonisti del jazz europeo del secondo Novecento: “Pensieri orchestrali: la composizione jazz in Europa e America”. Gianfranco Salvatore approfondisce i “Suoni dell’utopia” – Mimesi e identità nelle tecnologie del jazz Europeo.
Si dice spesso che il jazz sia il più grande regalo dell’America al mondo, ma anche se è vero questo lascia spazio al sorprendente ruolo che l’Europa ha giocato nello sviluppo e nella popolarità del jazz. Basato sulle relazioni di studiosi, critici e musicisti svolte in vari convegni europei, Eurojazzland è il primo volume che si concentra sull’impatto delle tradizioni europee nella formazione del jazz americano. La seconda parte del volume dettaglia l’esperienza dei musicisti statunitensi ed europei dai black minstrels a Benny Carter e Duke Ellington, sino ad arrivare ai jazzmen europei e al loro contributo nello sviluppo degli stili del jazz americano.
“Eurojazzland” prova che il jazz è semplicemente troppo ricco e vario per appartenere a una sola nazione. Il volume intende essere uno strumento per studenti, appassionati di jazz, musicologi e musicisti e va a colmare un gap nella letteratura del jazz. Come ha scritto l’autorevole Dan Morgenstern, direttore dell’Istituto di Studi del Jazz alla Rutgers University, “Eurojazzland dovrebbe stimolare e produrre importanti discussioni sull’affascinante storia del jazz in Europa”.
I contenuti del volume sono i più vari: si va dalla influenza della musica celtica alle sfumature ispaniche, dai musicisti colti che avvicinarono il jazz agli archi nella musica improvvisata, dal “cakewalk” a Benny Carter, dall’esperienza francese di Duke Ellington al “cool-jazz” in Europa, al “New Orleans revival” in Gran Bretagna e Francia. Poi, la scoperta del jazz da parte dell’Europa, lo sviluppo del jazz europeo nel dialogo interculturale con gli Stati Uniti e la relazione con la controcultura degli anni Sessanta e il jazz europeo nella postmodernità.
Gli altri autori: Franz Kerschbaumer, Bruce Boyd Raeburn, Martin Guerpin, Vincent Cotro, Rainer Lotz, Catherine Tackley Parsonage, John Edward Hasse, Manfred Straka, Alyn Shipton, Ekkehard Jost, Juergen Arndt, Tony Whyton, Mike Heffley ed Herbert Hellhund.
Nel mese di settembre 2012 inizieranno le prime presentazioni di “Eurojazzland”: a New Orleans, Washington, Graz, Parigi. Ma anche Genova, Milano, Bergamo.
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