Il Pardo comincia con la festa nazionale svizzera
Il 65° Festival del film di Locarno è iniziato il primo agosto, giornata della Festa Nazionale, con la tradizionale prima proiezione in Piazza, e un premio a Charlotte Rampling
Il 65° Festival del film di Locarno è iniziato il primo agosto, giornata della Festa Nazionale Svizzera, con la tradizionale prima proiezione in Piazza alle 21.30.
Quest’anno la prima proiezione ufficiale è stata la prima mondiale di “The Sweeney” di Nick Love mentre Charlotte Rampling è stata l’ospite del festival per ricevere il primo Locarno Excellence Award di questa edizione, una sorta di premio alla carriera che viene assegnato ogni anno a diverse personalità di primo piano del mondo del cinema. La Rampling, protagonista del grande cinema internazionale ma figlia diretta del cinema italiano in quanto lanciata da Luchino Visconti, ha accettato il premio con grande sobrietà e con un breve saluto.
La giornata iniziale comunque è stata salutata anche dalle consuete occasioni protocollari, nelle quali viene presentata la filosofia del festival e in cui i protagonisti colgono l’occasione per segnalare il senso e le prospettive del proprio lavoro. Marco Solari, il presidente, ha rimarcato come sempre il valore di libertà e di indipendenza critica del Festival: la capacità del cinema di difendere gli ideali della libertà e della democrazia di fronte al pericolo delle censure e degli autritarismi; la tradizione di Locarno di dare sempre spazio ai punti di vista critici e impegnati, senza timori reverenziali verso qualsiasi autirità.
Olivier Père, il direttore artistico, ha invece descritto il suo festival come “conviviale”, segnalando la capacità di questa rassegna di portare fianco a fianco il pubblico con gli autori e i protagonisti del grande cinema. Durante l’anteprima per la stampa anche il ministro svizzero della cultura Alain Berset è voluto intervenire per sottolineare l’appoggio del governo federale alla rassegna ticinese e per spiegare la sua scelta di trascorrere la giornata del primo di agosto a Locarno che, parole sue, durante i giorni del Festival è la vera capitale culturale della Svizzera, di cui il festival riesce a simboleggiare le caratteristiche più positive: l’apertura sul mondo, l’internazionalità, il plurilinguismo.
Dal 2 di agosto poi il festival entra nel vivo con l’avvio della due rassegne competitive, concorso internazionale e concorso cineasti del presente, come anche della maggior parte delle retrospettive e rassegne tematiche. Ci vorrà invece qualche giorno in più per vedere l’avvio vero dei concorsi “minori” come Open Doors o i Pardi di Domani (dedicato ai cortometraggi), così come bisognerà attendere anche per poter vedere l’unico film italiano candidato a un Pardo dell’edizione 2012 “Padroni di Casa” di Edoardo Gabbriellini che sarà la sola opera tricolore inserita in uno dei due concorsi principali, anche se non mancano nelle varie rassegne anche coproduzioni e film in tutto o in parte in lingua italiana; comprese naturalmente produzioni svizzere.
La serata d’avvio ha visto anche, ovviamente non programmato, il ricordo commosso di Claudia Laffranchi, la madrina e presentatrice delle ultime sette edizioni, improvvisamente scomparsa solo poche settimane fa.
Per l’avvio del festival il direttore Père ha pensato al cinema d’azione e al thriller: il 29 luglio, in una serata di anteprima era stato proiettato il classico “La finestra sul cortile di Hitchcock”, mentre per la prima serata di proiezione ufficialie “the Sweeney” di Nick Love: un poliziesco di impianto classico, con molti spari e azione, che mette in scena l’attività di una squadra speciale della polizia di Londra che si occupa di sventare rapine e crimini violenti. La “sweeney”, il titolo è il nome dell’unità speciale, si imbatterà in una rapina particolarmente violenta che consentirà di mettere gli occhi su una spietata organizzazione criminale ma, nella partita a scacchi coi cattivi, sarà proprio il detective capo della squadra a finire in carcere con false accuse, in una partita a scacchi che porterà dopo molti colpi di scena all’inevitabile ma non scontato lieto fine. Memorabile, nel film, la sparatoria in stile Untouchebles fra le vie di Londra e Trafalgar Square.
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