La fatica e l’orgoglio di Pietro sul Cammino
Anche gli spagnoli e i giornali locali seguono la storia del 33enne sommese che sta percorrendo in handbike il celebre viaggio. Ma affiora sempre più anche la stanchezza
La gioia e la stanchezza, sulla strada di Pietro Scidurlo: il 33enne sommese impegnato nel Cammino di Santiago è arrivato «oltre Astorga, in un paesino che si chiama Santa Catalina de Somoza». Nei giorni scorsi anche i giornali spagnoli hanno iniziato a parlare di quel coraggioso e strano pellegrino che alcuni hanno imparato a riconoscere, sulle strade assolate del Cammino: nei giorni scorsi la sua storia è finita sul quotidiano La Voz de La Galicia, con un bell’articolo che riprende anche il blog con la foto del gruppo di Pietro scattata da VareseNews a casa, a Somma Lombardo.
Così molti pellegrini lo riconoscono e lo fermano per ringraziarlo di quel che sta facendo: «Gli spagnoli sono molto gentili, mi dicono tutti che non hanno mai visto un disabile fare questo percorso in handbike. Mi fanno i complimenti anche per il mio ritmo, molti si stupiscono di trovarmi così avanti… Addirittura la gente in macchina si ferma e gli stringe la mano». Su Facebook è nato un altro gruppo a suo sostegno (sopra: il gruppo sommese in bianco-blu davanti all’Albergue de Peregrinos Hospital San Bruno, foto dalla pagina Facebook dell’ospitale).
Certo, la stanchezza del Cammino si fa sentire, Pietro non lo nasconde neanche a chi lo sta seguendo dall’Italia: «Siamo stanchi, veramente molto stanchi e con qualche acciacco… oggi, in me la speranza viene un po’ meno, perchè sento il peso dei chilometri percorsi, vedo gli altri stanchi e io li seguo a ruota. Ma devo solo pensare che domani (oggi, lunedì 27 agosto) ci aspettano salite molto importanti e dure, e che è quindi prioritario riposare al meglio. Qua sempre più gente mi ferma, c’è chi mi da la pacca sulla spalla, chi la mano… mi dimostrano la loro ammirazione… mi dicono no te rindas che significa non mollare». Ma la voglia di arrivare davanti alla cattedrale di San Giacomo di Compostela rimane tanta, nel viaggio si rinnova una promessa reciproca. Insieme a Pietro a pedalare sono il papà Bartolomeo e l’amico Yari Zardini, che ha le scarpe che si stanno disfacendo: ma «ha deciso che non vuole scarpe nuove, le vuole tenere fino alla fine per poi bruciarle com’è tradizione».
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