Coen vince ma non abbastanza. E l’Insubria torna alle urne
Ha ottenuto più voti degli altri ma non ha superato la maggioranza assoluta. Alle sue spalle Rocca e la professoressa Arcari che aveva ottenuto invece molti consensi tra il personale
Ha ottenuto più voti di tutti gli altri, ben 211, ma non abbastanza per vincere. Per essere eletto rettore il professor Alberto Coen Porisini avrebbe dovuto ottenere la maggioranza assoluta dei votanti, ossia raggiungere le 254 preferenze necessarie alla proclamazione. Lo stabiliscono le regole per l’elezione dei vertici di ateneo, le stesse che in casi come questi obbligano a una seconda tornata di votazioni.
Studenti, docenti e personale saranno chiamati di conseguenza a esprimersi nuovamente alle urne nella giornata di giovedì 27 settembre: anche in questo caso per la validità dell’operazione si dovrà raggiungere il quorum (273 votanti tra gli aventi diritto) e uno dei candidati dovrà ottenere la maggioranza assoluta.
La partita dunque è ancora aperta. Alle spalle di Coen, dopo un avvio dello spoglio che lo dava come sfavorito, si è posizionato il professor Matteo Rocca che di voti ne ha ottenuti 189, seguito dalla professoressa Arcari con 100 consensi. La docente era però partita molto bene: nelle schede color "mandarino", quelle del personale tecnico e amministrativo, aveva raccolto un buon numero di voti, 111, poco meno di Coen che aveva chiuso con 116. Ben distante in questa prima fase era invece il risultato di Rocca, fermato a 47. Ma il voto dei dipendenti, sempre secondo le regole di ateneo, vale di meno, circa un terzo di quello di professori e studenti. E di conseguenza la distanza tra i tre candidati si è ridotta notevolmente (in questa fase tra il primo, Coen e l’ultimo, Rocca, c’erano soltanto dieci voti).
La differenza l’hanno fatta le schede "avorio": quelle dei 352 docenti e quelle dei 60 "grandi elettori" ossia i rappresentanti votati dagli studenti. Non si può dire con precisione, perché i voti non erano distinti, ma questi ultimi potrebbero aver pesato notevolmente a favore di Coen, segnando il distacco finale con gli altri due candidati. Allo stesso tempo le schede avorio hanno contribuito alla rimonta di Rocca.
Una curiosità: come in ogni elezione che si rispetti anche in questo caso è stato reso possibile il voto dall’estero. Le preferenze sono state inviate all’università dell’Insubria tramite posta. Le buste sono state aperte dalla commissione prima dell’avvio degli scrutini e le schede sono state mischiate alle altre. Tra queste: 14 erano di professori e 1 di un componente del personale tecnico.
Tutto ciò verrà poi replicato giovedì: i tre professori saranno ammessi automaticamente alla votazione, non dovranno cioè ripresentare la propria candidatura potranno però decidere di rinunciare, restringendo in questo modo la scelta. Come dicevamo, le regole in questa seconda elezione non cambiano. Stesse norme, stessa commissione: formata dai professori Maurizio Chiaranda e Carlo Dossi e dal dirigente Federico Raos. Il decano che poi firmerà il decreto con il risultato finale è il professor Giordano Urbini. Lo spoglio è in programma venerdì 28 settembre e se anche in questo caso nessuno raggiungerà la maggioranza dei votanti si andrà a una terza elezione (medesima procedura) lunedì 1 ottobre.
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