Conforama Italia annuncia tagli
Secondo il sindacato, in tutto la multinazionale della casa annuncia esuberi: 198 i lavoratori a rischio in Italia. Nel quartier generale di Vergiate potrebbero saltare 9 posti. L'azienda: "Periodo di forte crisi"
198 posti di lavoro a rischio, spalmati su 7 dei numerosi punti vendita italiani, in tutto 16. Sono numeri che il sindacato dà per lanciare l’allarme alla Conforama, gruppo multinazionale di prodotti per la casa e mobili.
La Cgil Filcams (assieme alla Cisl Fisascat) ha annunciato un presidio per domani, 26 settembre dalle 9 alle 17 fuori dall’azienda.
A Vergiate, dove il gruppo ha il suo quartier generale a livello italiano, lavorano 110 dipendenti e sono 9 i posti a rischio.
«Siamo alla terza mobilità in tre anni in questa azienda – spiega al telefono Carmen Ventre, della Filcams . Le prime due mobilità sono state gestite concordando l’uscita in maniera volontaria, coi prepensionamenti. Oggi è diverso, perché i tagli sono stati annunciati dall’azienda senza che questa ci abbia illustrato cosa vuol fare: non abbiamo in mano un piano industriale. È stato semplicemente affermato dai vertci che Conforama vuole puntare sul suo cavallo di battaglia per il rilancio: il comparto mobili per la casa. Ma nulla di più».
ll presidio di Vergiate di domani segnerà la vigilia di un incontro a Roma che si terrà appunto giovedì: assieme all’azienda, al Ministero siederanno le rappresentanze sindacali di Cgil-Cisle Uil, che cercheranno di aprire uno spiraglio nelle trattative.
«Non sappiamo quale siano i margini di manovra – spiega la sindacalista – dal momento che la proposta fatta all’azienda di aprire in sede nazionale l’ipotesi di un contratto di solidarietà è stata scartata dalla proprietà. I tempi stringono dal momento che il prossimo 28 settembre scadrà il periodo di consultazione sindacale di 45 giorni che precede l’avvio delle procedure di mobilità».
«Da qual giorno le nove lettere di licenziamento potranno venir spedite ai dipendenti di Vergiate – conclude la Sindacalista Filcams – . Per questo il presidio che abbiamo in programma per domani dovrà avere anche l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e l’amministrazione comunale. A 9 lavoratori che perderanno il posto corrispondono altrettante famiglie con meno reddito disponibile, e in questo periodo non è accettabile. Chiediamo la vicinanza della popolazione ai lavoratori in questo momento».
Dal quartier generale di Vergiate non escono comunicati ufficiali, ma informalmente l’azienda conferma i numeri dati dal sindacato, facendo presente che è in corso tuttora una trattativa e confermando la calendarizzazione del tavolo con le parti sociali a Roma, «Il momento di crisi, che riguarda il comparto della distribuzione, è molto serio – dicono dall’azienda – e ci auguriamo che il trend economico ci dia la possibilità di evitare i tagli. Teniamo alle persone che lavorano con noi, che sono la nostra principale risorsa».
«Siamo tuttora nel cuore della trattativa – specifica il responsabile delle relazioni sindacali dell’azienda Paolo Crugnola – , vedremo cosa uscità dal tavolo al Ministero. La richiesta di mobilità arriva in un momento difficile, dopo un anno di cassa integrazione. In merito al contratto di solidarietà di cui parla l’azienda, non ritenevamo fosse lo strumento idoneo per affrontare questa crisi».
La situazione di Vergiate, coi suoi 9 esuberi, rappresenta una problematica importante sul territorio ma contenuta dal punto di vista del complesso dei tagli annunciati dall’azienda. Drammatica la situazione a Cosenza, dove con 78 esuberi annunciati verrà chiuso un intero punto vendita.
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