Finita la Fondazione, si aspetta il TFR

Un anno fa si parlava della liquidazione della fondazione che gestiva i teatri Condominio e Del Popolo: i lavoratori hanno finito 10 mesi fa, ma ancora aspettano il Trattamento di Fine Rapporto

È passato quasi un anno dalla fine dell’attività e ancora i soldi del TFR non si vedono. Il caso ha un sapore particolare, quando riguarda una realtà che fa riferimento ad un Comune: le lavoratrici e i lavoratori della Fondazione Culturale di Gallarate, costituita dal Comune nel non troppo lontano 2007  e posta in liquidazione appunto un anno fa. Era la fine di settembre quando l’amministrazione di Edoardo Guenzani iniziò a ragionare dell’ipotesi, a novembre la Fondazione che gestiva Condominio e Teatro del Popolo (nella foto) cessò definitivamente l’attività. «Oggi mi dicono che non si può far niente, che non ci sono soluzioni alternative. Ma allora non dovevano fare promesse prima, quando ci dicevano di non preoccuparci» ci dice Sara Scaltritti, che si occupava dell’attività amministrativa. I dipendenti non hanno mai sollevato la questione pubblicamente, anche oggi siamo noi ad andare alla ricerca della loro storia. Che fine hanno fatto? Qualcuno si è trasferito altrove, alcuni sono rimasti nel settore, altri hanno cambiato ambito. «Ci dicevano di non preoccuparci, oggi invece mi preoccupo eccome: ho un bambino piccolo, non ho un lavoro, ho un marito che lavora in un’azienda che applica il contratto di solidarietà, un giorno alla settimana è a casa. Certo non pretendevo un lavoro al Teatro Condominio, oggi ho solo bisogno di un lavoro qualsiasi».

La Fondazione Culturale è in liquidazione dal novembre scorso, affidata ad un liquidatore – il ragionier Bruno Cisaro – che deve erogare progressivamente quanto dovuto a fornitori e lavoratori, chiudere accordi sui debiti rimasti. Un percorso "tecnico", dopo le scelte fatte lo scorso anno: per un certo periodo si pensò di destinare nuove risorse alla Fondazione per chiudere le pendenze, ma poi tutto è sfumato per il parere negativo della Corte dei Conti. «Non ci sono risorse, purtroppo» conferma Cisaro. «A questo punto i lavoratori potranno accedere ad un fondo Inps previsto in questi casi». Intanto il liquidatore sta predispondendo il bilancio e la relazione per chiudere la (non lunga) storia della Fondazione nata nel 2007.
Certo, è doloroso che ancora la vertenza sia aperta per chi all’interno della Fondazione ha lavorato. E che ha vissuto il progressivo erodersi della situazione, negli anni tra il 2007 e il 2011, il progressivo formarsi del "buco" da 1 milione di euro che fu rilevato solo dall’amministrazione Guenzani, dopo le elezioni di giugno e dopo un primo allarme ignorato da parte del revisore dei conti: «Io ho sempre presentato la situazione com’era, già dalla prima convocazione che ebbi in Comune, chiamata dal vicesindaco. Da direttore e presidente arrivavano le rassicurazioni ai fornitori, ma poi ero io che dovevo fare fronte. E ho vissuto con l’angoscia di decine di telefonate ogni giorno che arrivavano dai fornitori non pagati, per mesi».

La fine immediata del rapporto di lavoro non è solo una questione che riguarda i singoli lavoratori: dall’attuale gestore del Teatro (Albachiara) è arrivata anche una critica sulla difficoltà di recuperare il pubblico "fidelizzato", forse – si è detto in conferenza stampa – anche a causa del lavoro fatto in passato. Non è forse mancata continuità tra vecchia e nuova gestione? «Un anno fa non c’è stato nessun passaggio di consegne – dice ancora Sara – ci hanno licenziati e gli uffici della Fondazione sono stati semplicemente chiusi. Il problema del liquidatore, giustamente, erano solo i conti e i pagamenti, ma nessuno si è posto in quel momento il problema della continuità dell’attività. Se avessero tenuto anche solo una persona, avremmo potuto contribuire e garantire il passaggio di consegne»

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Pubblicato il 19 Settembre 2012
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