I proprietari della cava: “Denunceremo tutti i politici”
Parla Antonio Nidoli e annuncia che la bocciatura del progetto di Cantello innescherà una serie di ricorsi ai giudici che probabilmente andranno avanti per anni
Il proprietario della cava di Cantello non ha alcuna intenzione di lasciar perdere. Il voto del consiglio regionale che blocca la sua impresa innescherà una guerra legale, e lascerà degli strascichi per gli avvocati. E’ lui stesso a dirlo (anche in un comunicato), Antonio Nidoli (nella foto), amministratore delegato della società che aveva ottenuto il permesso di scavare nella casa Tre scali, per effettuare un intervento che era definito di recupero ambientale, e che dopo una prima approvazione è stato invece bocciato prima dalla provincia di Varese e oggi da un voto a scrutinio segreto del consiglio regionale. «Se hanno votato a scrutinio segreto – afferma Nidoli – vuole dire che non hanno neanche il coraggio di prendersi le loro responsabilità, ma noi andremo avanti».
E in che modo?
«Innanzitutto faremo un ricorso al tar sulla delibera del consiglio regionale. Ma anche altro».
Che cosa?
«Stiamo ipotizzando con i nostri avvocati un intervento che tiri in ballo anche la responsabilità personale di chi ha disatteso una decisone che riteniamo in prima battuta ineccepibile e che poi è stata stravolta».
Sta dicendo che farà un esposto alla procura?
«Chi ha portato avanti certe decisioni deve assumersene la responsabilità. In commissione a Milano, ad esempio, sono state completamente stravolte, e lo dicono i verbali, le rilevazioni fatte dall’Arpa. Si sono dette cose false, mentre l’Arpa ha ribadito che la nostra cava è a valle di tutti i pozzi e anche delle sorgenti. Non solo, ha anche spiegato che l’acqua non può esser contaminata dall’arsenico che è presente naturalmente in questi terreni da sempre, ma che non si mescola con l’acqua stessa».
Ma il consiglio regionale ha votato a scrutinio segreto, con chi vuole prendersela?
«Hanno cercato di tutelarsi, ma la legge in Italia è complessa. Forse i consiglieri regionali non sanno che in Toscana, ad esempio, la corte dei conti ha stabilito in una sentenza che in caso di voto segreto che danneggia l’ente pubblico ne devono rispondere tutti i consiglieri».
Questa sarebbe una scelta clamorosa, vuole dire che denunciate tutti i consiglieri regionali?
«Denunciamo chi ha mistificato le cose».
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