Il legale del Mia: “Provvedimento inaspettato ed eccessivo”
Secondo Christian Lavazza , che difende i gestori del lounge bar, "è stato arrecato un grave danno all'immagine del locale e di chi lo gestisce. Ora 44 lavoratori resteranno a casa"
«Questo è un provvedimento che giunge inaspettato perché pensavamo che queste persecuzioni rimanessero a livello amministrativo». Christian Lavazza, avvocato dei gestori del Mia Beach posto sotto sequestro dalla Procura di Busto Arsizio, è stupito dal blitz effettuato oggi pomeriggio, mercoledì, dai carabineiri di Busto Arsizio. «Non credevamo che per le lamentele di 4 vicini si potesse arrivare a colpire in questo modo l’immagine dei miei clienti – commenta il difensore – questo era un lounge bar e non una discoteca». Secondo il legale il locale avrebbe portato molti benefici alla zona: «Ha portato lustro ad un quartiere di Busto che ha pagato per anni lo scotto di avere la piazza mercato, dà lavoro a 44 persone regolarmente assunte e che da oggi rimarranno a casa. Noi prenderemo posizione contro questo provvedimento che giunge, peraltro, al termine di un’estate costellata da continui problemi e per questo ciascuno risponderà delle proprie responsabilità».
Lavazza si appella anche al Comune che, tramite Agesp, è proprietario dell’area occupata dall’attività: «Mi auguro che l’amministrazione di Busto Arsizio non rimanga estranea in questa vicenda dato che il Mia è una delle poche attività che faceva da catalizzatore per i giovani a Busto». Lavazza, infine, respinge anche gli altri addebiti: «In merito alla somministrazione di bevande e cibi avevamo già incaricato un medico igienista al fine di fare chiarezza sulla vicenda e vorrei precisare che si tratta di cibi e bevande forniti da catering – e conclude – Sugli abusi edilizi ci difenderemo abbondamente in merito alla qualificazione di quei manufatti che vengono indicati come opere edilizie ma sono arredi perché sono sostanzialmente dei gazebo».
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