Il maggior pericolo della curva alla Rasa? L’abitudine

Due responsabili di autoscuola hanno ripercorso per noi quel tratto in cui è avvenuto l'incidente mortale, per spiegarci quali sono i punti più delicati e rischiosi di un tratto che ha visto un grande numero di incidenti

Incidente alla rasaL’elemento più pericoloso in una curva? E’ la routine. E’ questo il "responso finale" sulla pericolosità della curva della Rasa presso cui ha perso la vita Maurizio Parapini, di Luino, che stava tornando a casa in moto dopo una giornata di lavoro e si è schiantato contro l’auto di una donna che stava tornando a casa dopo il suo lavoro.
A dare questo responso, due responsabili di autoscuola: che hanno ripercorso per noi quel tratto con un auto e una moto per spiegarci quali sono i punti più delicati e rischiosi di una strada che ha visto un tale numero di incidenti da modificare l’aspetto di case e lampioni circostanti.

«La curva, in sé, è correttamente segnalata venendo da Luino, cioè nel tratto percorso dall’auto – spiega Fulvio Figliomeni, responsabile dell’autoscuola Motta di Varese  – e se è affrontata alle velocità giuste, crea meno difficoltà di altre curve esistenti su questa provinciale. Il problema è quando la si fa ogni giorno, quando si crede di conoscerla palmo a palmo: perchè si può anche conoscere la strada centimetro per centimetro, ma non si saprà mai cosa succede dietro la curva quando la si percorre».

Tale raccomandazione vale anche per le moto, le quali però hanno una complicazione in più: «Come in ogni curva va regolata la velocità nel tratto antecedente alla curva, per poterla affrontare correttamente – spiega Giuseppe Ruggiero, responsabile dell’autoscuola Castiglione di Castiglione Olona –  E inoltre, un’accortezza può essere quella di evitare lo sporco, il pietrisco che di solito si trova a bordo strada: per farlo però si tende a portare la moto verso il centro della strada. Per evitare di sbilanciarsi troppo verso l’altra carreggiata, si può cercare quindi una via di mezzo, immaginando di avere davanti a sè un auto: la traiettoria della moto potrebbe essere quella che sta tra le ruote dell’auto immaginata». Nel caso della moto, anche aumentare troppo la velocità senza conoscere bene la strada è pericoloso: «Aumentare la velocità sul rettilineo e poi arrivare tardi in curva fa frenare a metà della curva stessa, facendo uscire di traiettoria: cosa che mette il motociclista a rischio scontro se arriva qualcuno dall’altra parte».  In ogni caso, una regola aurea vige per tutti: «Curve di questo genere vanno percorse a velocità non superiori ai 40-50 chilometri all’ora. Per affrontarle in sicurezza, è il massimo possibile».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Settembre 2012
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