Il ministro Passera fa decollare Malpensa
Uno studio del forum Ambrosetti presentato a Cernobbio sottolinea la necessità di fermare "la cannibalizzazione di Malpensa" da parte di Linate. E il ministro delle Infrastrutture approva
Rilanciare Malpensa e ridimensionare Linate genererebbe un valore aggiunto per l’economia italiana di circa 30 miliardi di euro in 17 anni (dal 2012 al 2030). Il che, tradotto in percentuale, significa due punti di Pil, con in più la creazione di 330 mila nuovi posti di lavoro.
E’ questo il risultato della ricerca sul ”Sistema aeroportuale italiano” condotta da Ambrosetti e presentata durante la giornata conclusiva del workshop di Cernobbio che si è tenuto in questo fine settimana. Una svolta piuttosto importante che vede una presa di posizione significativa da parte del ministro allo Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera: «Su Linate e Malpensa è stato fatto un grande errore, ma se c’è la volontà c’è ancora tempo di porvi rimedio, ha dichiarato il ministro».
Lo studio di Ambrosetti, che ha un titolo eloquente, "Dream country, Dream city, Dream present: la gestione intelligente delle infrastrutture di trasporto aereo", sostiene che l’aeroporto cittadino di Milano, Linate, stia "cannibalizzando" quello di Malpensa, specie dopo il de-hubbing deciso da Alitalia nel 2008. Questo ha causato lo spostamento dei passeggeri verso hub non italiani come quelli di Francoforte, Monaco, Parigi e Londra. Nella ricerca si suggerisce al governo di intervenire per decreto per riportare lo scalo cittadino di Milano al suo ruolo di terminale del collegamento navetta con Roma e completare la liberalizzazione dei diritti di traffico su Malpensa, in modo tale che quest’ultimo torni a essere un "hub multivettore".
Soddisfatto il presidente di Sea Giuseppe Bonomi che vede nella relazione presentata a Cernobbio l’amplificazione di un grido d’allarme rimasto troppo a lungo inascoltato: «Finalmente ci sono una sensibilità e una volontà di introdurre un modello di traffico che preveda e possa portare a una maggiore concentrazione di voli di breve e medio raggio su Malpensa, per favorire investimenti e voli di lungo raggio da Malpensa», ha detto. Sulla ridefinizione dei ruoli fra i due aeroporti, ha assicurato Bonomi, «Ci sarà sicuramente un confronto con tutti i livelli di Governo» e ha aggiunto «sarà un intervento, senza costi per le casse pubbliche, che però ridarebbe competitività all’Italia».
Nel link lo studio completo di Ambrosetti:
Dream country, Dream city, Dream present: la gestione intelligente delle infrastrutture di trasporto aereo
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