La banda dell’evasione voleva usare un quad
Due moto a disposizione del gruppo, uno era un fuoristrada per andare in Svizzera attraverso i boschi. Intanto Filadelfio Vasi è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza
C’era uno scooter di grossa cilindrata, parcheggiato nel garage di un’autorimessa di Varese, ma anche un quad, la motoretta a quattro ruote adatta al fuoristrada che può viaggiare anche nei boschi. I mezzi erano a disposizione della banda che, secondo la procura, voleva far fuggire il bandito Filadelfio Vasi dal tribunale di Varese giovedì mattina. I carabinieri ritengono che i due motocicli avrebbero dovuto entrare in azione per trasportare il fuggiasco, se avesse avuto successo l’assalto davanti alla porta del tribunale di Varese. Il quad doveva essere utilizzato da un secondo gruppo di complici, e una delle ipotesi é che dovesse aprire la strada per la fuga in Svizzera, probabilmente attraverso i boschi lungo la zona di confine, una volta che Vasi fosse riuscito a evadere.
Il quad sarebbe stato individuato ma intanto restano a piedi libero le 7 persone indagate, poiché non sono stati colte in flagranza di reato e soprattutto non sono state trovate le armi che secondo gli inquirenti avrebbero avuto a disposizione.Filadelfio Vasi è oramai considerato un pregiudicato di grande spessore criminale ed è anche per la sua pericolosità che la procura ha chiesto e ottenuto il suo trasferimento da Pavia, verso un carcere di massima sicurezza. Martedì prossimo tornerà in tribunale per la prosecuzione del processo a cui ha partecipato ieri, e se deciderà di essere presente si annunciano misure di sicurezza straordinarie.
Ma l’indagine sulla tentata evasione non esaurisce il lavoro degli inquirenti. I pm Agostino Abate e Maurizio Grigo stanno indagando da tempo su vari episodi che coinvolgerebbero anche il Vasi, ma non solo; nello stesso processo sulla tentata rapina sono emersi, dalle parole della teste interrogata ieri, molti particolari che sarebbero al vaglio degli inquirenti. Tra questi anche quale fosse, lo scorso anno, l’obiettivo del commando di 4 persone bloccato da polizia e carabinieri in un’auto alle Bustecche mentre con armi e parrucche si apprestava a compiere una rapina: volevano colpire una gioielleria di Arona.
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