Lavoro, la riforma sotto la lente degli artigiani

All'Aloisianum riunione di un centinaio di imprenditori aderenti a Confartigianato per dibattere della riforma Fornero

Sono stati oltre un centinaio gli imprenditori nel settore artigianale che hanno partecipato all’incontro di Confartigianato per capire qualcosa di più sulla riforma del lavoro targata Elsa Fornero. Le loro imprese, già strette nella morsa della crisi, devono fare oggi i conti con una riforma che «irrigidisce le modalità di accesso, aumenta i costi e non varia le modalità di uscita». E’ Elisa Pigni, esperta consulente amministrativa, a spiegare che, quella uscita dal ministero «non è certo la riforma che ci si aspettava» dal momento che «non c’è alcuna semplificazione» e quello che di buono c’è in quella legge «di certo non riguarda il nostro settore».

La riforma Fornero, 4 articoli e ben 270 commi, «ci dà da pensare per la sua idea di fondo – commenta Giulio Di Martino, responsabile delle relazioni sindacali – perché crede ancora ad un imprenditore dedito allo sfruttamento dei suoi dipendenti e non come una importante realtà sociale». Per le imprese con meno di 15 lavoratori «che sono il 97% del totale in Italia» infatti un dipendente è «un investimento sul quale gli imprenditori puntano molto». Certo, con le vecchie regole «qualcuno ne ha approfittato» ma il fatto che «il 90% dei contratti a termine si trasforma in uno a tempo indeterminato e che i licenziamenti sono estremamente rari» testimonia secondo Di Martino l’importanza che il lavoratore ha per le imprese artigianali. Ma così «per colpire chi abusava di certe forme di lavoro si è andati a colpire tutti», come nel caso del lavoro a tempo determinato per il quale «ci sarà un aggravio di spese tra l’1 e il 4%».

«Per noi le risorse umane sono un investimento -afferma uno degli imprenditori dell’affollata sala incontri dell’Aloisianum di Gallarate- ma oggi prima di assumere ci pensi su 100 volte». Il problema risiede nell’elevato costo del lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale, che genera un aumento dei costi del 150%. Tradotto «se in busta paga ci sono 1000 euro, quel lavoratore all’azienda ne costa 2500» che, specialmente in tempo di crisi, non sono certo pochi. Per gli imprenditori quindi la soluzione sarebbe «una riduzione dei costi del lavoro e un aumento della flessibilità per rispondere alle oscillazioni del mercato».

I tempi in cui si lavorava con agende ordini piene per i successivi tre mesi sono ormai finiti e in queste richieste gli imprenditori trovano un’importante appoggio nel Presidente Provinciale di ConfArtigianato, Giorgio Meletti. «Chi vuoi che venga in Italia ad investire con la nostra burocrazia, l’elevatissimo costo del lavoro, il prezzo dell’energia e lo stato della giustizia», si chiede retoricamente Meletti. Una riforma «fatta in fretta e male» che avrebbe dovuto vedere «un’affinamento della legge Biagi» ma che invece è «piena di ideologia, come nell’articolo 18» e che, soprattutto, «è stata approvata da Ministri che poi non saranno gli stessi che dovranno applicarla». Gli artigiani cercheranno di applicarla e adattarla al meglio ma, per usare un vecchio proverbio, «la gatta ha partorito in fretta e ora i gattini sono ciechi».

Qualcosa di buono, comunque, c’è. «E’ molto positiva la valorizzazione dell’apprendistato, forma contrattuale che nel 75% dei casi termina con un’assunzione -sostiene Davide Galli, imprenditore gallaratese- ma sul resto meglio lasciar perdere».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 26 Settembre 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.