Protasoni: “L’Alto Milanese deve rimanere unito”

L'assessore alle attività produttive esprime una posizione simile a quella sostenuta da Busto: le città dell'asse del Sempione dovranno rimanere insieme, sia se si va con Milano che con Varese

Angelo Bruno Protasoni, assessore alle attività produttive del Comune di Gallarate ed esponente del Pd, riflette in 5 punti sintetici sul futuro delle province e sulla futura collocazione della città di Gallarate. Esprimendo una posizione che chiede di tenere insieme l’area dell’Alto Milanese, sia che l’area finisca in provincia "pedemontana" con Varese sia che finisca nella città metropolitana di Milano.

1) Credo che non si possa che concordare con il giudizio chiaramente espresso dal nostro Sindaco:
– meglio sarebbe stata una cancellazione totale delle province;
– la riforma prospettata dal Governo, pur con tutte le sue pecche ed evidenti difficoltà applicative, indica una posizione politica e organizzativa che mi sembra assolutamente condivisibile: inverte finalmente una tendenza verso una moltiplicazione degli enti che aveva imboccato una deriva inaccettabile.

2) Non è assolutamente vero quello che a volte si legge: i comuni dell’alto milanese – asse del Sempione non sono storicamente legati a Varese.
Dal Contado del Seprio fino al Ducato di Milano le due entità sono sempre state autonome. E più ancora, dopo, con il Regno Lombardo Veneto e con il Regno d’Italia.
E’ stato solo il fascismo, meno di 100 anni fa (1927), a mettere insieme – di forza – il Circondario di Varese, che era nella provincia di Como, con il Circondario di Gallarate che, con Busto, Legnano, Castellanza e Rho, ha sempre fatto parte della provincia di Milano.
Questa è storia.

3) Ma la storia, qui, c’entra comunque poco. C’è invece una evidenza: i comuni dell’asse del Sempione, da Sesto Calende a Legnano, rappresentano una entità omogenea il cui futuro è ormai, indiscutibilmente, nel segno di una unione di fatto che sarà nei prossimi anni ancor più rafforzata con una progressiva gestione condivisa di tutti i principali servizi.
Ogni scelta politica che dovesse negare questa situazione sarebbe solo un ostacolo dannoso per lo sviluppo delle nostre zone.

4) Le discussioni di lana caprina sulle preferibili nostre aggregazioni verso Varese o verso Milano appaiono quindi assolutamente inutili, sia dal punto di vista pratico che metodologico.
Quella che noi dobbiamo rivendicare con forza è invece la necessità di rafforzare e valorizzare l’unione di questo nostro comprensorio naturale.
Un comprensorio (anche per questo dobbiamo batterci insieme) che, di fatto, comprende anche la zona di Legnano.

5) Di conseguenza, io credo che la posizione della amministrazione comunale di Gallarate non possa che indicare, in prospettiva, la necessità di una riunione di tutte le municipalità dell’alto milanese, indicandole come area omogenea e indivisibile che dovrà rappresentare comunque un sub ambito forte in qualsiasi contesto (sia esso provinciale o metropolitano). Questa area, caratterizzata da una elevata industrializzazione e in cui si concentra la massima parte dell’economia a nord del capoluogo regionale, dovrà comunque, assolutamente, essere sede di tutti i servizi necessari.

In questa ottica, auspico che dal nostro Consiglio Comunale, a Gallarate, possa emergere una posizione chiara, non ideologica, strettamente legata ai contenuti e alla nostra realtà economica.
Io sono sicuro che la nostra città capirà molto bene e approverà questa nostra posizione responsabile, nella consapevolezza della grave crisi in cui versa il Paese e che sta aggredendo in modo particolarmente violento la nostra realtà industriale, artigianale e commerciale.

Angelo Bruno Protasoni

Assessore alle Attività Produttive del Comune di Gallarate

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Pubblicato il 26 Settembre 2012
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