“Riordino province, Sindaco e centrodestra sempre più confusi”
L’opinione del capogruppo del Partito Democratico, Fabrizio Mirabelli, sulla possibilità di fare un consiglio comunale aperto sul tema del futuro della provincia di Varese
Nella conferenza dei capigruppo di martedì 11 settembre, il capogruppo del PD Fabrizio Mirabelli ha proposto di fare un Consiglio comunale aperto sul futuro della provincia di Varese.
Considerava assai strano, infatti, che Busto Arsizio, Gallarate, Saronno si fossero già espresse nel merito mentre il capoluogo continuasse a rimanere in silenzio.
Tanto più che il sindaco di Varese è quell’avv. Attilio Fontana che è presidente di ANCI Lombardia.
Su proposta del suo presidente, la conferenza dei capigruppo, a differenza di Busto Arsizio dove ce ne sono già stati due, ha, poi, deciso di non seguire l’iter del Consiglio comunale aperto da tenersi in breve tempo proposto da Mirabelli ma quello di una apposita seduta della Commissione Affari generali dove sarebbero state sentite le parti sociali (industriali, commercianti, artigiani, sindacati, agricoltori, ecc.) seguita poi da un Consiglio comunale a tema.
Giovedì scorso, la conferenza dei capigruppo è stata convocata, alle 20.30, prima del Consiglio comunale, affinché il sindaco potesse illustrare la proposta della Giunta su questo argomento.
Sorprendentemente, la proposta della Giunta andava nella direzione di un Consiglio comunale aperto come chiesto, inizialmente, da Mirabelli.
Il sindaco, tuttavia, di ritorno da una riunione di ANCI nazionale, dopo aver espresso alcune perplessità circa un consiglio comunale aperto senza un documento condiviso da tutte le forze politiche favorevole al mantenimento della provincia di Varese, in questo sostenuto anche dal capogruppo della Lega Moroni, non ha ulteriormente perorato il parere della Giunta.
Così, paradossalmente, a favore della Giunta si è trovato a votare solo il capogruppo del PD Mirabelli conscio della necessità di abbreviare i tempi di una discussione che ha già visto esprimere pubblicamente il parere da parte delle forze sociali, mentre il capogruppo della Lega Moroni ha votato contro e il capogruppo del PDL Grassia si è astenuto.
Si seguirà, pertanto, l’iter della Commissione Affari generali seguita da un Consiglio comunale a tema il che vuol dire arrivare buon ultimi a fronte di comuni che già hanno occupato con la loro voce il proscenio politico.
Sorgono, di conseguenza, spontanee due domande. La prima: ma il sindaco Fontana che, in Giunta, è stato perfino relatore della soluzione di Consiglio comunale aperto vuole, davvero, affrontare la discussione senza paura? La seconda: la Giunta parla, ogni tanto, con il capogruppo della Lega Moroni e con il capogruppo del PDL Grassia?
Il comportamento del sindaco e dei capigruppo di maggioranza è solo un esempio di come vengano gestite in maniera confusa le questioni, piccole e grandi, che riguardano la nostra città.
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