Sea guarda a Oriente e investe 500 milioni

Le previsioni presentate da Bonomi davanti all'azionista di maggioranza, il Comune di Milano. Prevista in particolare la crescita del 5% da Far e Middle East

malpensa terminal 1 seaPiù passeggeri in transito a Linate e Malpensa. È uno dei cardini del piano industriale di Sea che il presidente Giuseppe Bonomi ha illustrato ai consiglieri della commissione società partecipate di Palazzo Marino, azionista di maggioranza della società che gestisce gli scali aeroportuali milanesi, Il piano tornerà poi al consiglio di amministrazione domani.
Per il prossimo quadriennio, periodo di riferimento del business plan, il tasso di crescita medio anno dei passeggeri che volano a o da Milano è previsto in aumento, passando dall’attuale malpensa express sea terminal 13,1% al 3,8%. La previsione è di un boom soprattutto di passeggeri in arrivo dal Middle e Far East, già oggi l’area in maggiore espansione e con il maggior numero di nuove compagnie approdate (in particolare) a Malpensa: le due aree faranno registrare percentuali di incremento dell’ordine del 5% annuo. Nessuna accelerazione, invece, sul fronte del traffico merci: nel mezzo della crisi, il trend di crescita previsto è previsto intorno al 7% anno, la stessa percentuale registrata nell’ultimo triennio, con un picco atteso nel biennio 2015-2016. torre controllo malpensa aeroporto sea Il piano industriale di Sea prevede inoltre investimenti per 500 milioni di euro a fronte di una spendig review che consentirà di ridurre i costi di 7,5 milioni: il piano è quello noto contenuto nel Master Plan, che comprende il terzo terzo del Terminal 1, ammodernamento delle piste, nuova ferrovia e – in futuro – terza pista e parco logistico sulla nuova espansione verso Sud dello scalo. Per eleborarlo, il management di Sea ha tenuto conto da un lato del cambiamento radicale che ha investito il trasporto aereo, dall’altro del nuovo piano tariffario degli aeroporti italiani che, secondo le previsioni, porterà incrementi di fatturato unitari medi del 15% per tutto il settore aviation. Sul fronte dell’handling – le cui acque sono da tempo agitate, anche per la grande competizione sui costi – Bonomi ha spiegato: «difenderemo la nostra quota grazie a un’importantissima opera di risanamento che abbiamo fatto» in Sea Handling (nella foto: sciopero 2012 dei sindacati di base).

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Pubblicato il 26 Settembre 2012
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