Solo un’illusione romantica?

Il bilancio della Terza Conferenza Internazionale sulla Decrescita di Venezia di Giacomo Petitti di Mani Tese: tanti gli ospiti internazionali e tanti i temi toccati, con la speranza che non rimangano parole vuote

Arrivano i numeri, che dicono 600 partecipanti ufficiali da oltre 40 paesi, ma alla plenaria conclusiva sembrano in molti di più. Il tendone allestito presso l’ex cotonificio veneziano, sede dell’Università IUAV di Venezia, è colorato e pieno di persone che ascoltano con attenzione la relazione sul bilancio di sostenibilità della convention. La coerenza tra il dire e il fare si vede anche dai piccoli particolari, e gli organizzatori della Terza Conferenza Internazionale sulla Decrescita hanno cercato di non trascurare nulla, approvando una dichiarazione di intenti per l’autosostenibilità ambientale ed etica e invitando tutti i partecipanti a compilare un questionario per misurare l’impatto ecologico dell’evento, i cui risultati saranno noti nelle prossime settimane.
Quello che i numeri non ci dicono è se i lavori saranno stati in grado o meno di convincere i più scettici che la decrescita non è solo un modo più elegante per dire recessione, o “un’illusione romantica”, come scritto da Irene Tinagli sulla Stampa, ma un contributo reale al dibattito sul futuro delle nostre economie. D’altronde il dilemma della crescita rimane ineludibile.

Un sistema fondato sulla competitività e la concorrenza si regge in equilibrio solo inducendo la continua creazione di nuovi bisogni da soddisfare. Questo sistema fa sì crescere il PIL ma richiede, come scrive Paolo Cacciari, l’incremento continuo dell’intensità di sfruttamento dei fattori della produzione: il lavoro e la natura. Siccome entrambi non possono essere sfruttati oltre un certo limite, non può esserci crescita illimitata. Lo stanno sperimentando da qualche anno i paesi europei, avvolti in una crisi i cui rimedi proposti sono peggio del male, ma prima di loro è capitato a molte economie nel resto del mondo. Strangolati dal debito e costretti a sottostare ai piani di aggiustamento imposti dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale, o nel nostro caso dalla Banca Centrale Europea. Eppure un economista visionario e fuori dagli schemi come Kenneth Boulding aveva prefigurato questo scenario con una battuta, più di trent’anni fa. “Chi crede che sia possibile una crescita infinita in un pianeta dalle risorse finite è un pazzo, – diceva – oppure un economista”.

Su quanto la decrescita possa rappresentare un’alternativa a tutto tondo, in grado di rimettere al centro proprio l’uomo in armonia con la natura, il dibattito rimane aperto. I lavori della conferenza hanno messo in luce un’innumerevole quantità di esperienze e proposte che nascono dal basso, dai quartieri delle Transition Towns alle organizzazioni della società civile, dalle assemblee dei contadini di Via Campesina ai progetti dei ricercatori universitari sull’efficienza energetica. Le intuizioni nate dai workshop sono state raccolte ed esposte nel “giardino delle idee”, una mostra che ha raccolto in un luogo fisico e consultabile da tutti il risultato dell’incrocio di intelligenze e saperi che hanno avuto l’opportunità di incontrarsi a Venezia.
La sfida è ripartire da qui, con la consapevolezza che il passo in avanti è stato importante, per continuare ad immaginare e costruire una società finalmente capace di uscire dal vicolo cieco dell’Homo Consumens. Le basi scientifiche ci sono, le esperienze ben riuscite (le cosiddette Best Practices) anche. All’appello mancano partiti, sindacati e associazioni di consumatori, che non si sono accorti o hanno liquidato con sufficienza le potenzialità più innovative dei movimenti per la decrescita. Basterà questa conferenza perché se ne accorgano? Forse no. C’è ancora molto da fare, ma il passaparola è cominciato.

LEGGI IL DIARIO DI GIACOMO PETITTI DA VENEZIA

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 25 Settembre 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.