Sventata evasione dal Tribunale
Un gruppo di 8 persone voleva far evadere Filadelfio Vasi, pluripregiudicato e noto capo ultrà dei Blood&Honour, approfittando di un'udienza: le indagini hanno permesso di sventare il progetto. Otto le denunce
Volevano fare evadere il loro “capo”, ma i carabinieri del reparto operativo di Varese hanno sventato il progetto. I fatti nella giornata di oggi, giovedì 27 settembre: in Tribunale a Varese doveva comparire per l’udienza preliminare Filadelfio Vasi, 36enne pluripregiudicato per vari reati, dalla rapina al tentato omicidio, oltre che noto e temuto capo ultrà della frangia estremista dei Blood&Honour. Con alcuni complici aveva organizzato un’evasione in grande stile, approfittando del trasferimento dal carcere al Tribunale di Varese. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Varese Agostino Abate hanno permesso di scoprire il piano: in tutto sono state denunciate otto persone, tra le quali lo stesso Vasi. Nel progetto di evasione era previsto l’uso di armi, di oggetti d’offesa e di mezzi di locomozione per la fuga.
All’alba di giovedì 27 settembre sono scattate perquisizioni in tutta la provincia: Vasi, all’arrivo del furgone della Polizia Penitenziaria che lo ha trasportato dal carcere dove è detenuto (in Lombardia) al Tribunale di Varese dove doveva comparire come imputato, è stato subito messo in sicurezza grazie ad un articolato dispositivo appositamente predisposto e costituito da carabinieri del nucleo investigativo sia in uniforme che in abiti civili. Secondo le informazioni raccolte dalla Procura Vasi avrebbe dovuto fuggire con una moto con targa contraffatta reperita giorni fa dalla banda. Ognuno dei sette uomini, tutti pare appartenenti all’entourage del 36enne, avrebbe dovuto svolgere un compito preciso: nel piano di evasione i compagni di Vasi avrebbero dovuto liberarlo non appena scaricato dal furgone, prima di entrare in Tribunale. I carabinieri hanno però rovinato il progetto della banda: la camionetta della Polizia Penitenziaria non si è infatti fermata come al solito sulla sinistra del palazzo di giustizia, ma prima, in via Parravicini, dove l’imputato è stato fatto scendere dal mezzo e scortato a piedi verso l’aula bunker.
Nel corso dell’accurata ispezione effettuata lungo il perimetro del Tribunale, è stato recuperato sul davanzale di una finestra del palazzo di giustizia in via Morazzone, un coltello a serramanico della lunghezza di 25 centimetri, verosimilmente posizionato per il possibile utilizzo durante il tentativo di fuga. Nell’operazione sono stati impiegati circa 50 carabinieri del comando provinciale di Varese che, in maniera discreta, hanno tenuto d’occhio ogni possibile via di fuga, grazie a posti di blocco, anche ravvicinati, che ha garantito nella circostanza una piena cornice di sicurezza. Vasi e i suoi 7 complici dovranno rispondere tutti di “tentata evasione” e “porto e detenzione abusiva di armi”.
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