Uil: “Chiediamo una nuova legge sulla cittadinanza”

«Cittadinanza prossima». È questo il titolo del convegno organizzato da Uil questa mattina, mercoledì 19 settembre, al Centro Congressi Ville Ponti in cui si è discusso della regolarizzazione per gli stranieri e della nuova sanatoria

Convegno Uil «Cittadinanza prossima». È questo il titolo del convegno organizzato da Uil questa mattina, mercoledì 19 settembre, al Centro Congressi Ville Ponti. Dopo la giornata di ieri che ha visto i dirigenti del sindacato e diversi ospiti, discutere di provvidenza complementare, l’incontro di oggi ha voluto affrontare un’altra tematica: quella dell’accoglienza e della cittadinanza per gli immigrati. A pochi giorni dall’apertura delle domande per la nuova sanatoria immigrati 2012, il convegno si è aperto discutendo di questo e molto altro.

«Affrontiamo un tema molto importante per la nostra società, quello della cittadinanza per le persone straniere che risiedono da molto tempo nel nostro paese e per quelli che sono nati qui – spiega Antonio Albrizio, segretario della Uil –. Crediamo sia una questione aperta che deve essere trattata con la giusta attenzione dal governo e da tutte le parti chiamate in causa. Crediamo che gli immigrati da anni in Italia e i figli di immigrati nati qui debbano avere dei diritti di cittadinanza, molto diversi da quelli di oggi. Inoltre, il convegno si inserisce proprio in un momento in cui si parla di emersione delle posizioni irregolari e di sanatoria. In questo senso, crediamo che sia importante mandare messaggi di certezza e sicurezza ai cittadini, ed evitare che si possa cadere in situazioni che di legalità hanno ben poco. Vogliamo mettere in chiaro quali sono le procedure, a chi possono rivolgersi gli interessati».

Ad approfondire la discussione è Albero Sera, vice presidente di Ital che spiega: «Riteniamo importante chiedere una legge sulla cittadinanza. Bisogna considerare che il 66% dei minori stranieri presenti in Italia sono nati qui. Questo convegno si chiama “Cittadinanza prossima” proprio perché chiediamo che una nuova legge venga approvata il prima possibile. Oggi le pratiche per diventare italiani sono molto lunghe e abbiamo aperto un nuovo servizio che permetta agli immigrati di avere un aiuto concreto». Una questione che guarda il problema dal punto di vista nazionale ma che coinvolge anche Varese. Basta pensare all’ultima emergenza profughi, quella della scorsa estate, che ha visto arrivare in Italia 28.000 persone, 380 delle quali accolte in Provincia.

Durante il convegno sono stati presentati anche alcuni dati relativi alla nuova sanatoria: a Varese, come spiegato da Paolo Catenaro, dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Varese: «Il primo giorno sono arrivate 67 domande, il secondo 120 (le possibilità di aderire alla Sanatoria 2012 sono partite il 15 settembre e andranno avanti fino al 15 ottobre ndr). A livello nazionale invece sono arrivate 5800 domande. La città con il numero più alto ad oggi è stata Napoli con 790, segue Roma con 742, Milano con 670, Brescia con 248. Torino con 172 e Verona con 120». L’attività di lavoro per cui è stata richiesta la sanatoria vede al primo posto l’attività di collaboratrice familiare, segue quello di assistenza domiciliare e quello di lavoro subordinato».

«C’è chi dice che se gli immigrati facessero un giorno di sciopero a livello nazionale l’Italia si fermerebbe – conclude Albero Sera -. Probabilmente non è proprio così ma questa affermazione dà un’immagine di ciò che accade oggi nel nostro paese». Al convegno hanno partecipato anche Julien Nguessan e Giovaljn Mashi, una ragazza dell’Albania e un ragazzo della Costa D’Avorio, responsabili Uil dei posti di lavoro, che hanno raccontato la propria esperienza.

Hanno partecipato ai lavori del Convegno anche Piero Bombardieri dell’Ital Nazionale che ha dato
chiarimenti circa le pratiche di emersione in corso, e Gabriele Di Mascio, curatore dell’opuscolo Ital
e Uim su cittadinanza italiana, diritti e procedure. Ha chiuso i lavori del Convegno il Segretario Confederale Uil Guglielmo Loy che ha sostenuto come «sull’immigrazione abbiamo regole che non rispecchiano più la realtà, abbiamo strutture che non rispondono più alla realtà. Non può rimanere più tutto come prima. Bisogna applicare le regole e cambiare le regole. E per cambiare le regole convincere il Parlamento e convincere la maggioranza degli italiani. Per fare questo la Uil e l’Ital faranno dieci, cento, mille incontri come questo di oggi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Settembre 2012
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