Arrivare a scuola? Un’impresa da sardine!

Molte le lettere giunte in redazione che descrivono le condizioni di viaggio di molti studenti. L'assessore di Varese avvia un monitoraggio

 «Le scene di alcuni film che mostrano bus in Sud America con i passeggeri stipati tra bagagli più o meno appesi a porte e finestrini è piuttosto simile. Unica differenza è che qui invece di polli ed iguana ci sono zaini pieni di libri e cartelline da disegno!». Così scrive una madre alla nostra redazione descrivendo il tragitto del proprio, come di altri ragazzi, ogni mattina per andare a scuola: « Io abito in centro a Varese ma lontana dalla scuola, dalla stazione e comunque dal capolinea dove i bus si riempiono di ragazzi ! Bene, mio figlio e altri ragazzi della zona non possono, come sarebbe normale, utilizzare le fermate più vicine a casa ma sono obbligati ad andare a prendere il bus alla stazione perchè nelle fermate vicine a casa neppure aprono le porte! Il compagno di banco di mio figlio  prenderebbe un autobus in viale Aguggiari, vicino a casa , purtroppo dopo un paio di bus pieni che non aprono le porte e non lo fanno salire inizia a farsi le fermate a piedi!».

 
Mezzi sovraffollati, porte che non si aprono, viaggi sul gradino per la discesa. Sono sempre le stesse scene che si ripetono sui bus destinati al trasporto studenti, soprattutto quelli che dal centro vanno verso Masnago per raggiungere i licei scientifico e artistico. Ognuno si ingegna come può: c’è il ragazzo che viene portato a destinazione dalla macchina del genitore e c’è quello che si sveglia un’ora prima per evitare inconvenienti arrivando a scuola molto prima del suono della campanella: «Allora era meglio abitare a Roma o a Milano se qui a Varese è necessario svegliarsi alle 5 per fare 3 km in bus!»
 
La situazione, afferma la madre, non è più tollerabile: « Andrà a finire che cercherò di  radunare  un centinaio di mamme seriamente arrabbiate, ci siederemo per terra davanti ad un bus in zona libreria Feltrinelli chiedendo l’intervento dell’assessore ai trasporti».
 
Anche senza sit in di protesta, l’assessore varesino Carlo Baroni ha incontrato i vertici della T.U.V. per capire i problemi legati al trasporto degli studenti: « Purtroppo è anche una questione di rodaggio del sistema. Di solito i problemi si presentano a inizio d’anno poi si assestano. La prossima settimana ho chiesto che si faccia una verifica dei carichi. Il problema è nato anche a causa dell’introduzione delle nuove formule di abbonamento che permettono di viaggiare su tutte le linee. La TUV ha avuto una flessione di abbonati in direzione Masnago ma, dato che non sono loro a gestire le nuove formule, non ha avuto modo di conoscere l’esatto movimento degli studenti. Settimana prossima sarà fotografata la situazione e saranno adottate le soluzioni».
 
Diverso il problema per chi è diretto ad Azzate, comune servito sia dalla linea extraurbana sia da quella urbana: « I nostri mezzi urbani – spiega l’assessore – non dovrebbero nemmeno fare le fermate intermedie ma arrivare diretti a destinazione. Il fatto che il tragitto sia lo stesso della linea extraurbana, a volte, induce l’autista a far salire coloro che non ne avrebbero diritto. Ma è un atteggiamento di favore: quando il bus è pieno, è giusto che non si fermi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2012
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