Cori nazisti, il Pd: “Chiediamo le dimissioni di Lattuada”
I consiglieri comunali democratici hanno presentato una mozione nella quale chiedono ai consiglieri di esprimere il proprio orientamento perchè sindaco e giunta invitino Lattuada a lasciare la Fondazione Blini e il consiglio comunale
Il rinvio a giudizio del consigliere comunale Checco Lattuada per istigazione all’odio razziale, nell’ambito dell’ormai nota inchiesta sul festeggiamento del compleanno di Hitler, riapre la polemica politica in merito alla sua presenza nel consiglio della Fondazione Blini e come consigliere comunale a Palazzo Gilardoni. A chiedere un’espressione di tutte le forze politiche presenti all’interno della sala esagonale su quanto deciso dal Tribunale di Varese è Erica D’Adda per il Partito Democratico che con una mozione titolata "Busto civile e democratica".
Il gruppo sottolinea che «l’iter giudiziario deve seguire il suo corso e stabilire colpevolezza o innocenza secondo le regole del diritto – ma anche – che la politica non può tacere, come non può limitarsi a dichiarazioni sulla stampa delle differenti parti politiche, rimandando ai cittadini l’idea che “ la Busto libera e democratica” come ha detto il nostro Sindaco alla commemorazione di Mauro Venegoni, si divida su valori fondanti la nostra comunità e la Repubblica Italiana»
Per questo sottolineano «che la politica non può ignorare la presenza fra i rinviati a giudizio di un esponente del consiglio comunale di Busto Arsizio, Francesco Lattuada e che non si può più rimandare la necessità di una posizione netta anche per evitare strumentalizzazioni, contrapposizioni e conflitti, di cui a farne le spese saranno soprattutto i nostri giovani»;
I consiglieri Pd aggiungono che «al nostro gruppo e al Partito Democratico che rappresentiamo non può non essere riconosciuta una volontà costruttiva volta al dialogo» e per questo chiedono al consiglio comunale di esprimere il proprio orientamento affinché il sindaco e la giunta ravvisino l’opportunità di:
– affermare la propria totale distanza ideale e personale da comportamenti che, fra cene di compleanno in ricordo di Hitler e di qualsivoglia dittatore, organizzazioni di marce su Roma o a Predappio per inneggiare al nazifascismo, distruggono l’unione della nostra comunità intorno ai valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo, dell’antitotalitarismo, contro l’antisemitismo;
-dichiarare che non si ritiene atto degno di chi siede nelle istituzioni anche solo presenziare o non allontanarsi da luoghi in cui si cantano strofe quali «…la stella gialla sui negozi ebrei», il rivoltante ritornello riferito alla piccola Anna Frank:«Cerco nel ghetto tutto l’ anno e all’ improvviso eccola qua», o l’inno al criminale nazista Erik Priebke : "Priebke, cuore di acciaio…». Così come assistere impassibili al folle ritornello razzista: «Negri du du du…in cerca di guai»;
-assicurare che non possono essere considerati ‘quattro stupidi” chi questi atti li compie, riportando così non solo alla ribalta della cronaca il buio della ragione che la civiltà europea ha attraversato nel secolo scorso, ma la necessità più che mai attuale di una vigilanza attenta e consapevole per l’oggi che viviamo e il domani di cui siamo responsabili di fronte ai giovani;
-invitare Francesco Lattuada a lasciare la “Fondazione Blini” per consentirle un percorso sereno di lavoro e il Consiglio se individuasse in questo atto ciò che coniugherà la sua libertà ad un senso autentico di rispetto delle istituzioni; a non chiudersi in un atteggiamento volto a minimizzare quanto accaduto, comportamento che un’istituzione pubblica non può accettare considerati i valori in gioco.
«Non pretendiamo un miracolo. Una manifestazione chiara di volontà politica, questa volta, sì» – concludono i consiglieri del Pd.
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