Il Pd interviene su Spes: “Solo liti, la maggioranza decida cosa fare”

l Partito Democratico sommesse interviene con una nota ufficiale dopo le liti che hanno caratterizzato il dibattito sulla società patrimoniale all'interno della maggioranza di centrodestra

"Di fronte del perpetuarsi della grave e costosa crisi della società patrimoniale Spes, la maggioranza non trova di meglio da fare che scontrarsi in modo ripetitivo e inconcludente". Il Partito Democratico sommesse interviene con una nota ufficiale dopo le liti che hanno caratterizzato il dibattito sulla società patrimoniale all’interno della maggioranza di centrodestra che regge l’amministrazione Colombo.

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"Di questa società conosciamo a grandi linee già tutto – spiegano dal Pd -: bilanci costantemente in sofferenza, aumento dei costi di gestione, confusione e conflittualità in ordine alle attività da gestire e alle opere da realizzare, con la logica conseguenza del costante affanno nel realizzare quanto commissionato dall’ente locale; spartizione politica del Consiglio di Amministrazione, 2 PDL 1 LEGA NORD.

In quasi 4 anni di attività, SPeS ha completamente disatteso gli obbiettivi per cui era stata creata: migliorare i servizi erogati, realizzare in modo efficiente e spedito i lavori pubblici, accendere mutui per realizzare investimenti.
Nel frattempo, diversi interventi del governo hanno fatto venir meno i vantaggi operativi ed economici che giustificavano la creazione di società patrimoniali comunali (gli ultimi interventi legislativi prevedono l’obbligo di chiudere le società, come la SPeS, che non rispondono a determinati requisiti. Al di là di alcuni generici contatti con altre società simili della zona, la maggioranza non ha, ad oggi, chiarito cosa intende fare per il futuro della società. Questa situazione, oltre a creare incertezze per la gestione, genera un grave disagio ai dipendenti che non hanno certezze per il loro futuro.

Alla SPES sono stati conferiti immobili di proprietà comunale, tra cui il LASCITO AIELLI a Mezzana, la EX FATTORIA VISCONTI, ancora senza destinazione, e gli immobili ex-IPAB di Milano, questi ultimi entrati a far parte nel 2001 del patrimonio comunale disponibile, con possibilità di vendita.
Ciò è effettivamente avvenuto (anche se solo parzialmente) con la cessione di tre appartamenti e due autorimesse, con un incasso superiore al milione di Euro.

L’opinione del PD sommese è che né ora né mai il capitale derivante dalla vendita dei beni ex Ipab di Milano possa essere impiegato per ripianare i bilanci della SPES o dell’Amministrazione Comunale. Questo nel rispetto della delibera Regionale
n°4827 del 1 Giugno 2001 che, assegnando i beni al Comune di Somma, specifica: “…con vincolo a destinazione Servizi sociali”.
Ne deriva quindi l’impossibilità ad alienare questo patrimonio immobiliare utilizzando i proventi per la spesa corrente.

Un discorso a parte merita la gestione delle farmacie comunali, ormai da anni con bilanci negativi. Questa situazione non può essere ulteriormente tollerata: non è accettabile che ogni anno la dirigenza di SPeS accampi, quali scusanti, ragioni connesse agli oneri del magazzino, alla gestione degli acquisti (cattiva gestione) alla lentezza nell’applicazione delle direttive da parte degli operatori dipendenti. Quest’anno alla lista delle lamentele si è aggiunto il Governo Monti e la stretta sui medicinali.

Abbiamo effettuato una rapida verifica nei comuni a noi prossimi per sincerarci dell’andamento economico delle farmacie comunali. In nessun caso, proprio in nessuno, vi si risconta la deficitaria situazione presente nella nostra città. Tutte le realtà fanno i conti con la crisi, ma tutte hanno bilanci positivi e contribuiscono alla erogazione di servizi per la comunità. Una strada che il PD sommese suggerisce agli attuali amministratori è di richiedere un consiglio a chi ha amministrato in passato le farmacie.

Sul piano politico non possiamo che ribadire la totale responsabilità dell’amministrazione comunale per la perdurante mancanza di un piano industriale credibile sostenuto da risorse adeguate".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Ottobre 2012
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