Il “pornomassaggiatore” dovrebbe essere internato, invece è a Santo Domingo
Per l'ordinanza del tribunale deve stare in una struttura psichiatrica in quanto «incapace di frenare i propri impulsi sessuali» ma il falso fisioterapista sarebbe ai Caraibi
A Santo Domingo, dove sta vivendo una seconda vita, nessuno sa chi è Roberto Benatti, il "pornomassaggiatore" che ha violentato nel sonno (indotto da potenti sedativi e droghe) oltre 150 uomini e un minore si dice sia partito per l’isola dei Caraibi anche perchè il tribunale di Busto Arsizio – come ha dichiarato in aula il presidente del collegio Adet Toni Novik – ha scoperto che non può far eseguire un’ordinanza di restrizione in una struttura psichiatrica emessa nei suoi confronti in seguito a quanto dichiarato dallo stesso imputato che "non riuscirebbe a frenare in alcun modo le sue pulsazioni sessuali".
Stamattina (martedì), invece, in aula tutti conoscevano il falso fisioterapista con studio a Gallarate e Colle Santa Lucia (nel bellunese) e tutti hanno raccontato della famosa "mossa" con la quale ha giustificato quelli che erano vere e proprie violenze sessuali perpetrate e filmate nell’oscurità dei suoi studi e mentre i parenti dei pazienti attendevano nella sala d’aspetto. L’uomo fu arrestato dopo che uno di questi pazienti, rimasto minimamente vigile durante il "trattamento", si accorse di quello che stava accadendo e riuscì ad attirare l’attenzione dei genitori in attesa. Da quell’episodio ne vennero fuori molti altri, centinaia, tanti quanto le parti civili che si sono costituite a processo insieme all’accusa rappresentata dal pubblico ministero Raffaella Zappatini.
Anche stamattina, dunque, la lenta processione di testimonianze iniziata a gennaio dell’anno scorso e che proseguirà nei prossimi giorni con una serie di udienze fissate a breve distanza una dall’altra per esaurire tutti i testi. C’era il giocatore brasiliano che militava in una squadra italiana che aveva come fisioterapista di riferimento proprio il Benatti; ha testimoniato un uomo che è stato avvicinato (quasi un adescamento, ndr) casualmente per strada dal pornomassaggiatore che aveva notato i suoi "problemi di postura"; ha parlato lo sportivo che, dopo aver saputo quello che faceva il suo fisioterapista, è caduto in depressione e ha temuto di aver contratto una malattia. Tanti i casi raccontati, ognuno uguale all’altro ma anche diverso per metodologia di "contatto". Quello che appare evidente, al momento, è la straordinaria capacità dell’imputato nel dissimulare le sue turbe apparendo agli occhi di tutti come "un medico di buona fama". Ma di tutto questo a Santo Domingo, probabilmente, nessuno sa nulla.
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