Impianti sportivi vecchi, la Regione decide di rifare il look

In Lombardia ci sono 17mila impianti e 6.000 centri sportivi, di cui 1125 a Varese. L'assessore: «Sostegno finanziario per l'ammodernamento e la riqualificazione»

Diciassettemila impianti e 6.000 centri sportivi. Sono questi i numeri dello sport in Regione
Lombardia – aggiornati allo scorso 30 settembre – presentati dall’assessore regionale allo Sport e Giovani Luciana Ruffinelli, in occasione del convegno “Impianti sportivi sostenibili ed energeticamente autosufficienti”.
«Il 24 per cento degli impianti – ha spiegato l’assessore – è da considerarsi obsoleto, essendo stato realizzato da oltre 20 anni e da meno di 30, e necessita pertanto di interventi di ristrutturazione e adeguamento alle norme, mentre il 41 per cento degli impianti è addirittura molto obsoleto, essendo stato realizzato da oltre 30 anni, e necessita, laddove economicamente conveniente, di interventi di ripristino e adeguamento».
In Lombardia esistono in totale 17220 strutture. A Varese sono invece in tutto 1125 gli impianti sportivi, così suddivisi: 315 campi da calcio o calcetto; 286 palestre o palazzetti dello sport; 122 campi da tennis; 105 campi polivalenti; 46 campi da bocce; 39 piscine; 55 campi da pallacanestro; 28 campi da pallavolo; 27 piste o tracciati; 8 impianti per sport equestri; 10 impianti per sport acquatici e nautici; 12 impianti per sport da tiro; 4 impianti per sport su ghiaccio; 4 campi da golf; 1 campo da atterraggio; 1 campo da rugby
A partire da questa situazione, la Regione ha deciso di intervenire percorrendo due strade. La prima è il sostegno finanziario per l’ammodernamento e la riqualificazione degli impianti esistenti, che prevede fra l’altro premialità per gli impianti di illuminazione a LED e fotovoltaici. La seconda è l’individuazione di “modelli di riferimento”, utili alla realizzazione di nuovi impianti, ma anche alla riqualificazione di quelli esistenti’.
«Il sostegno finanziario alla realizzazione delle opere – spiega Ruffinelli – da diversi anni non è più erogato a pioggia bensì su misura, secondo parametri che tengono conto della qualità progettuale e della sostenibilità gestionale». Si va dalla tipologia dell’impianto sportivo (polivalenza, monovalenza, misto) alla sua fruibilità (fondo, illuminazione, copertura), all’utilizzo di fonti energetiche alternative (pannelli solari, cappotti isolanti, geotermico o pompe di calore), fino ad arrivare all’utilizzo di strumenti, automatismi, risorse disponibili e di sostegno della gestione (sistemi automatici manutenzione erba naturale e utilizzo acqua di falda ad uso irriguo).

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Pubblicato il 19 Ottobre 2012
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