L’ambientalista assessore regionale: “Andrò a caccia di chi inquina”

Leonardo Salvemini, docente di materie ambientali e legato al mondo dell’associazionismo racconta le sue prime ore nella giunta Formigoni. “Bastano anche 10 minuti per lasciare il segno”

leonardo salvemini«Le dico solo questo: martedì mattina mi sono svegliato alle 3 e ho cominciato a pensare a tutte le cose da fare, alle bonifiche ambientali, all’inquinamento atmosferico, alle cave, ai parchi. Non son più riuscito a prendere sonno». 
Erano difatti passate poche ore, ieri, da quando Leonardo Salvemini, docente universitario e avvocato specializzato in temi ambientali, ricevette l’incarico di assessore regionale all’ambiente. Proprio lui, che ambientalista lo è da anni, deve ora vestire i panni del politico.
Come si sente dall’altra parte della barricata?
«Credo sia un’occasione d’oro – spiega in viva voce al telefono, mentre è alle porte di Milano, alle 9 – . Si può fare tantissimo per il territorio in cui viviamo. E lo si può fare anche in dieci minuti, basta poco per lasciare il segno. Vede, credo fermamente in un principio: l’ambiente non ha un colore politico. È ambiente, e basta: va protetto e valorizzato. Per questo mi ritengo fortunato e onorato di poter ricoprire questa carica. Pochi giorni fa alla presentazione di un mio libro, Alberto Bortoluzzi, presidente dell’associazione ambientalista “Amici della Terra” di Varese mi disse: “Leonardo, ma ti rendi conto che sei forse il primo ambientalista in Italia a ricoprire una incarico del genere?”. Beh ora ne sto prendendo coscienza, ma per questo dico che non vi sono barricate, in realtà: non vi è “di qua o di là”».

Il suo è un incarico a tempo?
«Il presidente della giunta non ha dato un’indicazione in tal senso. E ora non sono in grado di dire francamente quanto ne avrò a mia disposizione. In questi giorni sto incontrando i tecnici, che sono preparatissimi. Sono rimasto colpito dal livello di competenza: parliamo tutti la stessa lingua»
.
Qual è la priorità da affrontare?
«Un tema di cui già mi sto occupando è l’inquinamento atmosferico. Su questa partita credo che sia necessario anzitutto lavorare sul monitoraggio continuo».

Su quest’ultimo tema, lei fondò anni fa un’associazione col compito di monitorare le emissioni di potenziali sorgenti di inquinamento a livello locale. Ritiene sia questa la strada da seguire anche a livello regionale?
«Lo credo fermamente. E aggiungo che occorre ascoltare le associazioni: sussidiarietà allo stato puro. Un punto centrale del rapporto col territorio è anche il canale diretto con le università, o i centri di ricerca, come il CCR di Ispra che si occupano di queste materie. A breve spero di riuscire ad incontrare l’amico Alberto Coen (da poco nuovo rettore dell’Università dell’Insubria), e coltivare i contatti con i più prestigiosi centri di ricerca che abbiamo, vedi il Politecnico».

Esiste, secondo lei, uno sviluppo sostenibile?
«Esiste certamente la possibilità di combinare sviluppo economico con tutela dell’ambiente, certo. Ma in questo bisogna essere coraggiosi».

Che opinione si è fatto del caso Ilva?
«L’ho scritto in un intervento dell’estate scorsa su “Quotidiano Legale”: è evidente che per la gestione di impianti di questa portata non possa prescindere dal principio di precauzione. La questione del “sopra e sotto soglia” e delle criticità tabellari, costituiscono principi troppo generici: per la salute dei cittadini è necessario indagare di più».

Ci sono “casi Ilva” in Lombardia?
«Non sono in grado di rispondere a questa domanda. Prometto però di impegnarmi al massimo nell’indagare in tutti i casi di criticità. Una cosa è certa: andrò a caccia delle situazioni pericolose per l’ambiente e quindi per l’uomo».

Di cosa parla il suo libro?
«Si intitola “Dei principi di diritto dell’ambiente”. Ho avuto l’onore di ricevere una prefazione scritta dal presidente del Consiglio di Stato, che tempo fa mi parlò di questo problema, del fatto che viviamo non solo a livello regionale, ma anche nazionale e addirittura internazionale in una jungla normativa. In queste poche pagine cerco di spiegare i principi che riguardano l’ambiente».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2012
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