L’osservatorio a Sam Marino per le ricerche di vita extraterrestre

La fondazione Foam13 si è recata a San Marino durante un convegno internazionale dedicato proprio ai progetti di ricerca di forme di vita intelligenti fuori dal nostro Sistema Solare

Il 25-26 e 27 settembre si è svolto a San Marino il 4th IAA Symposium “Searching for live signatures”, presso il Centro congressi Kursaal organizzato dal Prof. Claudio Maccone. La IAA è un’Accademia Internazionale di Astronautica con sede a Parigi, che si occupa, a livello scientifico mondiale, della ricerca di forme di vita intelligente fuori dal nostro Sistema Solare. Al Congresso hanno partecipato i migliori esperti di tutto il mondo provenienti dall’Australia, Russia, Canada, Stati Uniti, Inghilterra, Messico, con la partecipazione e il Patrocinio dell’Università di San Marino e San Marino Scienza, Dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto di Radioastronomia di Medicina INAF, Il Comitato della ricerca nello spazio COSPAR, Associazione culturale Chimicare, L’Unione degli Astrofili italiani UAI, Italian Amateur Radio Astronomy I.A.R.A e la Foam13 che ha esposto tre interventi.

 

Il primo è stato di presentazione della Foam13 come Osservatorio Astronomico in Italia e della città di Tradate a cura del presidente Roberto Crippa, il secondo ha riguardato la presentazione serale del Dott.Giuseppe Palumbo, Responsabile eventi FOAM13, per i film di fantascienza che riguardano il primo contatto, mentre il terzo ha riguardato il progetto Ottico SETI (acronimo di Ricerca di segnali d’intelligenza Extraterrestre). La sezione SETI della FOAM13, con Responsabile il Prof. Claudio Maccone uno dei maggiori esperti mondiali del settore in collaborazione con il Dott. Giuseppe Savio e Dott. Alberto Villa, hanno progettato e realizzato il primo strumento europeo per discriminare segnali impulsivi al sub nanosecondo all’interno di un flusso stellare, nello spettro del visibile. Per massimizzare la probabilità di ricevere un segnale SETI si stanno concentrando le ricerche, in primo luogo, sulle stelle osservate dal satellite della NASA Kepler, nonché da una parte del catalogo Hipparcos nota come HabCat. Il numero sempre crescente di pianeti simili alla terra, scoperti negli ultimi anni al di fuori del Sistema Solare, hanno spinto molti stati quali USA, Canada, Germania o Regno Unito, a intensificare gli investimenti nella ricerca SETI.

Questo progetto ha entusiasmato i partecipanti del simposio, certificandone a livello Internazionale serietà e qualità.

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Pubblicato il 16 Ottobre 2012
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