La ansie dei dirigenti pubblici: “Sarà una botta per l’economia”
La perdita del capoluogo secondo molti osservatori svuoterà la città e la renderà un dormitorio, ma soprattutto più povera anche dal punta di vista lavorativo
E adesso che succederà? I manager della pubblica amministrazione come prefetti, questori e dirigenti non possono fare dichiarazioni sugli atti del governo in carica; ma immaginiamo che facciano un commento, semplice e diretto, a quanto avvenuto oggi in consiglio dei ministri.
(Accorpamento della provincia a Como e Lecco). Direbbero, secondo noi, questo: la città di Varese non conterà più nulla, perché un capoluogo come questo si regge su un sistema di servizi legati alla macchina amministrativa. (foto, autorità alla festa del 2 giugno)
E’ una constatazione, che deriva da una lunga frequentazione avuta in questi mesi con dirigenti di uffici pubblici e manager della pubblica amministrazione varesina; quasi tutti ci hanno riferito quanto segue: la fine della Provincia di Varese vuole dire non solo che non ci sarà più la testa delle decisioni in questo territorio, ma nemmeno i servizi dell’indotto. La Prefettura, la questura, gli uffici territoriali del governo, motorizzazioni, Asl e via dicendo muovono decine di migliaia di euro di denaro pubblico che però alimenta anche un indotto dell’economia privata. Quello lo perderemo, mentre gli stipendi da pagare ai dipendenti pubblici rimarranno invariati. Il vero problema sarà per baristi, commercianti, case, affitti, fornitori, appalti. Addio soldi pubblici e addio a chi lavorava con tutti questi enti. E’ l’economia reale che beneficia delle funzioni pubbliche. La questura nel giro di poco tempo diverrà un commissariato, la Prefettura un ufficio distaccato. I più pessimisti dicono che gli sportelli per le varie pratiche potrebbero diminuire, e le code aumentare. Non c’è la certezza che vi sia un risparmio vero, il decreto dice che in un anno bisogna armonizzare i nuovi uffici e accorparli, ma ci sono persino programmi di computer da rifare uguali tra provincia e provincia, protocolli, e poi sedi da spostare, palazzi di dismettere, o da affittare.
Il vero problema insomma non è la maglietta biancorossa o quella biancoblu.
Ma non esageriamo: si potrebbe ribattere che questa visione arriva da chi lavora nella pubblica amministrazione e si lamenta perché gli stanno rompendo le uova nel paniere. Chi ha ragione? Ora non lo sappiamo, ma presto ce ne accorgeremo.
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